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Le buche di Roma? Virginia Raggi ora prova con gli sponsor

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, propone di consentire ad aziende e privati di finanziare i lavori pubblici di Roma, dalle buche ai parchi.  È la sconfitta della politica? Noi vi abbiamo appena parlato di mamma Graziella, della morte della sua Elena per una buca e pure degli insulti degli hater contro la figlia morta

Senza sponsor, Roma potrebbe non restare una Città Eterna. Sembra una battuta ma di questo passo, se non arriveranno cospicui investimenti di aziende e privati, il patrimonio storico e paesaggistico della città potrebbe non resistere all’usura del tempo.

Lo deve aver capito la stessa sindaca Virginia Raggi, che ha deciso di ricercare sponsor privati per riparare innanzitutto le mille e mille buche della capitale, un’emergenza annosa, di cui vi abbiamo parlato anche noi più volte con: il servizio di Cristiano Pasca sulla morte Elena Aubry, gli insulti degli hater a questa ragazza, l’incontro di sua madre Graziella con il ministro Danilo Toninelli sull'ipotesi di installare dispositivi di sicurezza lungo i guardrail e la proposta di far intervenire addirittura i militari.

L’ultimo provvedimento in discussione, che suona un po' come una sconfitta per le capacità gestionali di una Capitale, prevede che il “Regolamento per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni” possa essere valido anche per il settore dei lavori pubblici.

Detto in parole semplici, dopo aver aperto ai privati le sponsorizzazioni dei lavori di manutenzione di importanti luoghi turistici (tra cui il Colosseo e la Fontana di Trevi), la sindaca Raggi ha avuto una sorta di “illuminazione”. E se gli sponsor finanziassero anche la copertura delle buche lungo gli oltre 5mila chilometri di strade di Roma?

Certo, una buca sull’Ostiense, la stessa strada ad esempio in cui ha trovato la morte la 26enne Elena Aubry, di cui vi abbiamo raccontato qui la storia, è molto meno attrattiva, per un investitore, di un Colosseo o di un Foro, ma a Roma tutto può davvero succedere.

E non sono solo le buche a chiedere l’aiuto degli sponsor ma anche i parchi pubblici e le piste ciclabili, le piazze e le strade della Capitale. E a questi finanziamenti potrebbero partecipare anche privati cittadini, addirittura attraverso piattaforme di crowfunding.

Il provvedimento, voluto dalla maggioranza 5stelle, deve ora passare il vaglio dell’assemblea capitolina.

E un domani, magari, quando guarderemo lo spot in tv di una grande azienda, non penseremo al prodotto, ma a una buca lungo la Cristoforo Colombo.

 

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