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Scarcerato Mister Truffa, a Le Iene aveva raccontato: "Come una droga" |VIDEO

Il mago delle truffe oggi si è pentito. Per lui l’affidamento in prova ai servizi sociali. Era riuscito a strappare più di 200mila euro a una delle sue tante vittime

Mattia Griggio, trentacinquenne pluripregiudicato che ha dedicato la sua vita alle truffe, è stato scarcerato. Mr Truffa, così soprannominato da Le Iene, stava scontando 2 anni e 5 mesi per truffa e ricettazione.

Dopo quasi nove mesi di detenzione all’interno del carcere di San Pio X di Vicenza, il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali.

“Il mio assistito ha preso coscienza del disvalore sociale delle condotte tenute in passato e ha cambiato vita” ha dichiarato Marco Vendramini, il suo difensore.

Matteo Viviani lo aveva incontrato diverse volte e lo aveva trovato sempre con le mani nella marmellata. La storia di Mattia Griggio è infatti degna di un film hollywoodiano. Il truffatore a Viviani aveva confessato: “Nella mia vita avrò truffato una settantina di persone, dal pensionato all’imprenditore. Le vittime le sceglievo senza alcun criterio". La sua attività truffaldina principale era quella di finto promotore finanziario: prima si faceva dare un anticipo per le sue attività e poi spariva.

Fra quelli che gli avevano affidato i soldi e si erano ritrovati senza più niente in mano c'era Giuseppe, a cui era riuscito a strappare più di 200mila euro. “Una sera ho tentato anche il suicidio, attendendo il treno sulle rotaie. Ero sull’orlo della disperazione” aveva dichiarato a Matteo Viviani.

“È vero, mi sono intascato dei soldi, ho sbagliato. Restituisco tutto. Rimborserò i truffati” aveva risposto Griggio. E anche a noi aveva fatto delle promesse, che si erano rivelate poi degli inganni. Mr Truffa, come lo abbiamo ribattezzato, dopo i nostri incontri non aveva mai restituito i soldi a nessuna delle persone truffate e aveva continuato imperterrito a rovinare chiunque gli si presentasse davanti.

Anche perché per Griggio truffare era come una droga. “All’inizio non senti niente perché hai i soldi in tasca, dopo ti senti una merda", aveva spiegato a Viviani. "Però poi pensi già a come fare la prossima truffa. Ti fa stare bene per poco tempo, poi stai male di nuovo”.

Durante la detenzione Griggio avrebbe dimostrato di essersi pentito per i reati commessi. Ha potuto far ritorno alla sua abitazione di Selvazza, dove sarà costantemente monitorato dai carabinieri e dai servizi sociali. Sono diverse infatti le prescrizioni che ora deve rispettare: divieto di uscire di casa dalle 22 alle 7, divieto di allontanarsi dal comune di residenza se non per motivi lavorativi o per lo svolgimento di volontariato, divieto di uso di alcolici e stupefacenti. Ora potrà riprendere a lavorare nel call center di una società di Noventa e dovrà versare ogni mese la somma di 200 euro in favore delle vittime delle sue truffe.

Come dichiarato dal Gazzettino di Padova, per il momento sono solamente sei i processi con sentenza definitiva. L’affido in prova permetterà quindi a Mattia Griggio di estinguere il cumulo di pene che stava scontando, in attesa della definizione delle decine di procedimenti tuttora pendenti.

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