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Bari, disperati senza soldi per mangiare: “Aiutarli è stato normale: non sono un eroe” | VIDEO

Ieri vi abbiamo mostrato questo video in cui tre persone gridano disperate in mezzo all’emergenza coronavirus chiedendo davanti a una banca chiusa e due agenti “almeno 50 euro di anticipo perché non abbiamo più da mangiare”. Noi di Iene.it abbiamo parlato con Michele, un passante, che vedete aiutarli dando due banconote. “Non sono un eroe”, insiste: ecco cosa ci ha detto un uomo che ci rende orgogliosi di essere italiani

“Dare quei soldi è stato un gesto normale, l’avrebbe fatto chiunque”. Michele è il passante che vedete nel video qui sopra dare d’istinto due banconote a tre persone disperate che gridano in mezzo alla strada a Bari davanti a una banca chiusa e a due agenti. Un uomo e due donne stanno chiedendo almeno 50 euro in anticipo perché non hanno più i soldi per fare la spesa: “Come facciamo a vivere? Non abbiamo più niente in casa, vi prego venite a vedere, nella mia cucina non abbiamo più neanche la farina, mia madre è un mese che non prende più le medicine, vogliamo solo 50 euro, vogliamo solo mangiare”.

Ieri vi abbiamo mostrato questo video. Oggi noi di Iene.it siamo riusciti a contattare per telefono Michele che ha fatto, vedendo queste immagini di dolorosa disperazione, quello che avremmo voluto fare in tanti, non tutti. Il suo è un bellissimo gesto, ma lui non vuole assolutamente pubblicità, nemmeno che pubblichiamo il suo cognome: “Non sono un eroe, sono imbarazzato. Stavo andando a lavorare, abito lì vicino, non li conoscevo. Erano disperati, a quanto ho capito hanno un negozietto, credo di bomboniere, che hanno dovuto chiudere per la quarantena. In questo momento siamo tutti nella merda ma c’è chi è più fortunato: per esempio io posso fare la spesa, ci sono famiglie che cercano di campare con i 30-40 euro per mangiare. Mi sono vergognato, come potevo non aiutarli?”.

Eppure anche Michele i problemi di questa emergenza coronavirus anche economica li conosce bene. È un piccolo imprenditore che cerca di andare avanti, con l’angoscia di dipendenti in cassa integrazione e di come pagare ogni giorno i fornitori. “Ma davanti a chi non ha i soldi per mangiare come fai? Ti tocca il cuore. Non voglio pubblicità, ripeto, non sono un eroe. Spero solo che questo mio gesto semplice possa dare la spinta ad altri a dare una mano a chi è vicino ed è più in difficoltà”.

Complimenti Michele.

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