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Capitano Ultimo, ripristinata (per adesso) la scorta all'uomo che arrestò Riina | VIDEO

Il Consiglio di Stato ripristina la scorta al Capitano Ultimo. Anche noi de Le Iene con Giulio Golia ci siamo mobilitati per questo risultato. Sergio De Caprio ci ha raccontato le sue operazioni partendo proprio dall’arresto di Totò Riina

Il Capitano Ultimo riavrà (per adesso) la sua scorta. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, che ha sospeso l'esecutività della pronuncia del Tar di revoca della protezione a Sergio De Caprio, il carabiniere che arrestò Totò Riina. Anche noi de Le Iene con Giulio Golia ci siamo impegnati per questo risultato, come potete vedere nel servizio qui sopra.

Quella di oggi è una buona notizia per la sicurezza di Ultimo, ma è ancora presto per cantare vittoria in questa infinita battaglia. Solo una decina di giorni fa il Tar ha respinto il ricorso per mantenere la sicurezza al militare. Prima ancora lo stesso Tribunale aveva sospeso in via cautelare il provvedimento con cui a settembre 2018 l’allora ministro dell'Interno Matteo Salvini gli aveva tolto la scorta. Oggi si apre uno spiraglio che fa ben sperare, ma la discussione finale è rimandata al 20 febbraio 2020.

Ci penso tutti i giorni che potrei essere ucciso. E ogni giorno sono pronto”, dice Ultimo a Giulio Golia ripercorrendo tutta la sua carriera, comprese la cattura di Totò Riina e l’amarezza per ritrovarsi senza protezione. “Sceglievamo un nome di battaglia, perché così via radio nessuno ci poteva riconoscere. Mi sono scelto Ultimo perché tutti volevano essere primi, volevano mettersi in mostra”, racconta il colonnello De Caprio. Ultimo ricorda ancora come si è arrivati all’arresto di Totò Riina, grazie a un meticoloso lavoro e all’aiuto di alcuni pentiti di mafia. Riina negli occhi “aveva la paura, la paura della vittima”. “Non aveva capito chi eravamo: una cosa spregevole”.

Qual è la prima cosa che ha detto il capo di Cosa Nostra? “Chi siete? Chi siete? Non respiro, chi siete?”.  Il racconto di questa gloriosa carriera si è chiuso con l’amarezza di chi si vede in pericolo la sua sicurezza. “Allora è stato un gioco?”, si chiede il capitano Ultimo che ancora combatteva per avere la sua scorta. “Facciamo belle cerimonie quando ricordiamo il generale Dalla Chiesa, Falcone, Borsellino e poi dei funzionari dicono che non c’è più pericolo? Questa ondata di negazionismo deve essere combattuta”. 

La revoca aveva suscitato grandi polemiche nel mondo politico, facendo anche partire su Change.org una petizione affinché gli venisse riassegnata la protezione. "Chi serve lo Stato deve essere difeso, grazie a chi mi ha sostenuto”, commenta oggi il Capitano Ultimo. “Mi auguro che l'amministrazione dell'Interno e della Difesa vogliano assumere tutte le iniziative necessarie per assicurare la tutela, che non chiedo per me stesso ma per i miei famigliari e colleghi con i quali lavoro ogni giorno".

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