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Detenuti picchiati a Santa Maria Capua a Vetere? 44 poliziotti indagati per presunti pestaggi, protestano gli agenti | VIDEO

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Vi avevamo fatto ascoltare l’audio di un uomo che sosteneva di essere un detenuto di questo carcere nel Casertano e che raccontava alla famiglia le botte che avrebbe ricevuto assieme ai suoi compagni dagli agenti. Avevamo anche raccolto altre testimonianze di persone che si dicevano familiari dei detenuti: “Li hanno massacrati”. Stamane durante il blitz voluto Procura, che indaga per presunti pestaggi, tensione con la polizia penitenziaria che contesta la “spettacolarizzazione” dell’inchiesta

Avevamo raccolto la denuncia dei parenti di alcuni detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che avevano parlato di violenze contro i loro cari da parte degli agenti di polizia penitenziaria. Vi avevamo fatto anche ascoltare l'audio di una telefonata in cui un detenuto raccontava a casa queste presunte violenze. Un altro detenuto, sempre di quel carcere, nel video che potete rivedere sopra, una volta uscito aveva detto: “Cazzotti e schiaffi: le guardie con scudi e manganelli ci hanno gonfiato di botte”, come vedete nel video del 14 aprile che vi riproponiamo qui sopra. Vi abbiamo mostrato anche alcune foto delle conseguenze del presunto pestaggio.

I pestaggi, stando al suo racconto, sarebbero avvenuti dopo che il magistrato del tribunale di sorveglianza aveva fatto visita al carcere nel clima di rivolte negli istituti di pena italiani in piena emergenza Covid-19. L'ufficio stampa del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, da noi interpellato, aveva negato categoricamente questa possibilità: “Gli agenti della polizia penitenziaria non sono armati e in caso di agitazione dei detenuti l’ordine è quello di contenere, questo non prevede mai in alcun caso la violenza”.

Ora arriva la notizia di nuovi momenti di tensione in quel carcere, durante l’esecuzione di un'operazione di polizia giudiziaria voluta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per indagare proprio sui presunti pestaggi che sarebbero avvenuti il 6 aprile. Al momento gli agenti indagati sarebbero 44 e tra i reati ipotizzati figurerebbe quello di tortura. Mentre i vertici della Procura di Santa Maria erano negli uffici del carcere, alcuni agenti di polizia penitenziaria sono saliti su un tetto dell'istituto per protestare contro le modalità del “blitz”.

Lamentano l’eccessiva “spettacolarizzazione” dell’inchiesta e il fatto che, mentre gli agenti adesso vengono indagati, i detenuti responsabili dei disordini, che avrebbero provocato “danni per centinaia di migliaia di euro”, non sarebbero stati oggetto di alcuna misura. Alcuni agenti, raccontano le cronache locali, avrebbero lasciato per protesta il servizio durante l’operazione ordinata dalla Procura.

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