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Il ciclista minaccia chi sta a casa: “Vi taglio la gola!” | VIDEO

Massimo Rubino insulta e minaccia chi sta a casa: “Il decreto l'ho fatto io, vi stanno prendendo in giro. Svegliatevi, scemi, uscite!”. L’avevamo conosciuto in un servizio di Ismaele La Vardera

Il decreto l'ho fatto io, vi stanno prendendo in giro. Svegliatevi, scemi, uscite!”. Massimo Rubino ha realizzato il video che vedete qui sopra nel quale sfida la quarantena a cavallo della sua bicicletta in una bella giornata di sole. Il ciclista non si limita a sbeffeggiare chi sta a casa, ma ci va giù in modo pesante: “Vi vengo a prendere e vi taglio la gola!”.

Il video è stato condiviso dal giornalista Paolo Borrometi sulla sua pagina Facebook: "Per i cretini, gli scemi che stanno a casa... Guardatelo bene questo video, guardate cosa vuol dire la strafottenza delle regole. Ecco, mentre la gente muore, questo "signore", già arrestato, sfida così lo Stato e ognuno di noi. Quando ci renderemo conto che i delinquenti vanno tenuti in galera e non a piede libero?”.

Abbiamo parlato con Paolo Borrometi per capire cosa sia successo dopo il video: “Mi risulta che Massimo Rubino sia stato denunciato dalla polizia e sanzionato con 4000 euro, la bici sequestrata e ora sarebbe anche indagato per istigazione a delinquere”.

Ismaele La Vardera in questo servizio aveva raccontato la storia di Borrometi, giornalista impegnato nella lotta alla mafia e che nelle sue inchieste ha raccontato proprio alcuni fatti legati al ciclista in questione. Dal 24 agosto 2014 è finito sotto scorta, dopo che la polizia intercetta una conversazione nella quale due boss di Cosa nostra progettano l’omicidio del giornalista: “Ogni tanto un morticello serve per dare una calmata a tutti gli sbarbatelli”.

Dopo le minacce di morte, Paolo subisce un altro attacco, questa volta contro il suo lavoro. Otto deputati regionali firmano una lettera indirizzata al presidente della Commissione antimafia siciliana, in cui si mettono in discussione le aggressioni e gli attentati subiti dal giornalista. “Potrebbe essersi inventato tutto per farsi attribuire una scorta”.

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