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La Cina e la carne di cane: “Il mercato non si è mai fermato” | VIDEO

A Iene.it parla Davide Acito, che anche quest’anno coordina la missione di Action project animal per cercare di salvare quanti più cani possibili alla vigilia del festival di Yulin: “Non è stato imposto nessun divieto esplicito sulla carne di cane, e così il mercato nero continua”. E anche quest’anno il terribile festival si celebrerà

Il mercato dei cani non si è per niente fermato”. A raccontare a Iene.it quello che sta accadendo è Davide Acito, attivista fondatore di Action project animal, che anche quest’anno ha organizzato una missione per cercare di salvare quanti più cani possibili alla vigilia di Yulin, il famoso festival della carne di cane. 

Solo poche settimane fa in Italia si è esultato per la storica decisione del ministero dell’Agricoltura di non comprendere i cani e i gatti nella nuova lista degli animali commestibili. “E’ un primo passo, ma di certo non un punto di arrivo” ci spiega Acito. “Nella lista i cani e i gatti non ci sono, però non è previsto alcun divieto esplicito a livello nazionale. E così il mercato della carne di questi animali continua, anche perché nella stragrande maggioranza è un mercato nero”.

A differenza di quanto fatto a Shenzhen, infatti, sebbene i cani e i gatti non siano inseriti nell’elenco degli animali considerati bestiame “non è prevista alcuna sanzione. I ristoranti di alto livello e attività simili si sono dovuti fermare, ma il 99% della carne viene venduta come street food o con altre forme al mercato nero: la loro attività non è cambiata”, ci racconta Acito.

Così, nonostante il passo avanti compiuto dalle autorità, sembra che nulla sia ancora cambiato: “Infatti anche quest’anno il festival di Yulin si celebrerà”, ci spiega Acito. “Con i nostri collaboratori siamo nella regione di Guangxi - quella dove si trova la città di Yulin - per documentare le condizioni dei cani e cercare di salvarne quanti più possibile: la situazione sembra perfino peggiore di quella dell’anno scorso”, racconta.

E anche le immagini strazianti a cui ci siamo purtroppo abituati, continuano ad arrivare. Nel video che potete vedere qui sopra si vedono molti cani, chiusi in gabbie piccole e sporche, che attendono il loro turno per essere macellati. “Sono state girate oggi”, ci racconta ancora Acito. “Abbiamo deciso di restare vigili nonostante il trionfalismo che ha accompagnato la notizia sulla lista del ministero dell’Agricoltura in Italia, e a quanto pare abbiamo fatto bene”.

Una situazione ancora più incredibile, se si pensa che a Pechino è esploso un nuovo focolaio di coronavirus in un mercato e la pandemia sembra essere partita proprio da un wet market dove si vendono diverse specie di animali: “E’ inaccettabile che nella capitale ci sia di nuovo il lockdown e dall’altra parte della Cina si celebra un festival dove torturano, scuoiano e mangiano i cani senza nessuna sicurezza alimentare”.

Degli orrori del festival di Yulin noi de Le Iene vi abbiamo parlato nel servizio di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano, che potete rivedere cliccando qui. Da anni Davide Acito e la sua squadra si impegnano, grazie al supporto dell'associazione Elisabetta Franchi, per salvare quanti più cani possibili da quell’inferno: se volete saperne di più sulla loro attività, cliccate qui.

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