Coronavirus, Borrelli: “1 maggio a casa, fase 2? Forse dal 16 maggio”
Il 1 maggio andrà trascorso a casa. Il capo della protezione civile Angelo Borrelli prevede un allungamento della quarantena comprendendo anche la festa dei lavoratori. Parla anche del possibile inizio della fase 2 dell’emergenza: “Dipende dall’andamento dei dati e dalle indicazioni del comitato tecnico-scientifico"
"Anche il 1 maggio si dovrà restare a casa", lo anticipa il capo della protezione civile Angelo Borrelli, parlando a Radio Capital delle prossime settimane di gestione dell'emergenza coronavirus. Giuseppe Conte ha prorogato almeno fino al 13 aprile le misure restrittive, confermando che sarà una Pasqua in casa (leggi qui l’articolo). A quanto sembra dalle parole di Borrelli anche la festa dei lavoratori non sarà da meno. "Non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane, continuando ad avere comportamenti rigorosissimi. Il coronavirus cambierà il nostro approccio ai contatti umani e interpersonali, dovremo mantenere le distanze per diverso tempo".
Borrelli parla anche della possibile “fase 2” dell’emergenza. "Se l'andamento non cambia, la data del 16 maggio potrebbe essere quella giusta per iniziarla, dipende tutto dai dati”, spiega il capo della Protezione civile.
Al 2 aprile sono 83.049 le persone positive al coronavirus a cui si aggiungono 18.278 guariti, ma anche 13.915 morti con un aumento rispetto al giorno prima di 760 decessi. “La situazione ora è stazionaria, dobbiamo vedere quando questa inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2". Dopo qualche ora il capo della protezione civile ha precisato che "ogni decisione sulle misure restrittive e sull'eventuale 'fase 2' spetterà dunque al governo che si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico".
Borrelli ha anche parlato della situazione degli ospedali in cui sembra esserci un lieve miglioramento: "Le strutture sanitarie e le terapie intensive si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura. Si tratta di una situazione che ci permette di gestire l'emergenza con minore affanno. Questo perché sono stati posti in essere comportamenti che assolutamente devono permanere". Borrelli ha anche ricordato le passeggiate all’aria aperta soprattutto per i minori accompagnati da un genitore finite al centro del dibattito nei giorni scorsi. “L'ora d'aria per i bambini non è autorizzata, è una misura non ancora operativa, bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa".