Coronavirus, chiusure almeno fino a dopo Pasqua: “Evitiamo focolai fino al vaccino”
Attività chiuse e limitazioni economiche e sociali almeno fino al 13 aprile. Lo ha annunciato il ministro della Salute Roberto Speranza in Senato durante un’informativa sul coronavirus
“L'allarme non è cessato e per questo è importante mantenere fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni economiche e sociali e degli spostamenti individuali". Con queste parole il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato il prolungamento delle misure restrittive adottate dal governo per contenere la diffusione dell'epidemia. "I dati migliorano ma sarebbe un errore cadere in facili ottimismi”, dice durante l'informativa in Senato sulla situazione dell'emergenza coronavirus.
"Gli italiani hanno dato una grandissima prova di maturità”, aggiunge anticipando che la ripresa "sarà prudente e graduale". Le prime attività che potrebbero riprendere sarebbero quelle delle filiere alimentari e farmaceutiche pur garantendo gli standard minimi di sicurezza tra gli operai come mascherine, guanti e il distanziamento di almeno un metro. Tra quelle che invece dovranno aspettare ancora qualche settimana ci sono cinema, teatri, ma anche ristoranti, pub e bar.
"Fino al vaccino per un periodo non breve dovremo evitare esplosioni di focolai. Siamo nel pieno di un'esperienza durissima e drammatica avremo tempo e modo di valutare ogni atto e conseguenza, ma a tutti è chiara una cosa: il Servizio sanitario nazionale è il patrimonio più prezioso che possa esserci e su di esso dobbiamo investire con tutte le forze”, ha aggiunto Speranza. Al momento ci sono a 9mila posti di terapia intensiva, 75 per cento in più in un mese. Sono 105.792 le persone contagiate dal COVID-19 in Italia. E' il dato riferito dalla protezione civile aggiornato al 31 marzo. Tra loro 12.428 sono i morti e 15.729 i guariti.
Intanto in queste ore è acceso il dibattito sulla possibilità di passeggiare all'aperto (leggi qui l'articolo). Una specifica del Viminale consente ai figli di età 0-18 anni di passeggiare con un genitore nei pressi della propria casa. Una decisione condannata dalla Campania che ha emesso un'ordinanza vaida in tutta la regione per vietare camminate e jogging. Nella stessa direzione sta andando anche la Lombardia.