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Coronavirus, balzo dei contagi: +2.548. Caso Campania: ecco perché la pandemia qui corre corre di più | I DATI

Nel giorno in cui nuovi contagi da coronavirus tornano pericolosamente ben oltre la soglia dei duemila al giorno, la Campania si conferma la regione del sud in cui la pandemia corre di più: il 27 giugno aveva zero nuovi casi, oggi sono 390: è la seconda regione con più ricoverati in ospedale e pazienti in terapia intensiva. Cosa è successo in questi tre mesi? Dall’altissima densità abitativa alle vacanze estive, ecco le possibili spiegazioni di questo nuovo boom di contagi

Nel giorno in cui i nuovi casi di coronavirus in Italia toccano quota 2.548, la prima volta con numeri così alti dal 24 aprile, la Campania si conferma la regione del centro sud in cui la pandemia corre di più: il 27 giugno il governatore della Campania annunciava trionfalmente che dei 3.151 tamponi processati, nessuno era risultato positivo. Zero contagi, la regione si avviava a essere tra le prime a potersi dichiarare Covid free. Oggi, 1 ottobre, il bollettino parla di 390 nuovi casi: la Campania è la regione del centro sud in cui il coronavirus sta correndo di più, seconda solo al Veneto in tutta Italia. Com’è stato possibile? Cosa spiega questa incredibile inversione di tendenza?

Intanto, partiamo dai dati. La Campania è la terza regione italiana per contagi in rapporto alla popolazione: ci sono 103 positivi ogni 100mila residenti. Fanno peggio solo la Sardegna, dove i contagi sono 129 ogni 100mila abitanti, e il Lazio con 120 positivi ogni 100mila abitanti. Un chiaro segnale di quanto vi abbiamo raccontato qui già qualche settimana fa: la seconda ondata di coronavirus sta colpendo il centro sud Italia molto di più rispetto al picco di contagi di primavera.

C’è anche un altro numero che racconta bene cosa sta accadendo in Campania, ovvero il numero di ricoveri in ospedale e in terapia intensiva di pazienti Covid: sono 421 i pazienti con il coronavirus negli ospedali della regione e 38 quelli in rianimazione. In questo caso fa peggio solo il Lazio con 666 ricoverati e 49 pazienti in terapia intensiva. Per dare la misura di quanto il contagio corra al centro sud, in Lombardia ci sono meno malati in ospedale e rianimazione: rispettivamente 298 e 35.

Com’è stata possibile una simile evoluzione della pandemia in Campania? Intanto c’è un fattore importantissimo, e cioè che la Campania è la prima regione italiana per densità di popolazione: registra infatti 423 abitanti per chilometro quadrato come la Lombardia. E in un contesto pandemico in cui il virus si trasmette con i famosi “droplet”, per cui è fondamentale rispettare il distanziamento sociale, più le persone vivono vicine più è facile che il contagio corra. Soprattutto in un periodo come questo in cui il coronavirus è tornato a circolare molto intensamente.

A questo si aggiungono i flussi turistici che hanno interessato la regione, sia in entrata che in uscita: la Campania è infatti una zona d’Italia particolarmente interessata dal turismo estivo e da cui, ad agosto, si sono mosse moltissime persone per andare in altre parti del paese e all’estero. Non a caso fino al 17 settembre nel bollettino giornaliero della regione erano indicati i numeri dei casi collegati al rientro in Campania: dei 195 positivi quel giorno, 21 erano casi di rientro o connessi a precedenti casi di rientro.

E c’è infine un’ultima possibile spiegazione dietro a tutto questo, che ha a che fare con la percezione del pericolo: la Campania, così come tutte le regioni del centro sud, è stata solo sfiorata dalla pandemia in primavera. Mentre a nord si cercava spazio che non c’era per le bare, a sud si assisteva sgomenti a scene che però sembravano lontane. Forse questo potrebbe aver causato una minore percezione del rischio e quindi comportamenti meno attenti nel rispettare le misure di contenimento del coronavirus.

Le autorità regionali si sono mosse per cercare di contenere una situazione che rischia di finire fuori controllo: dal 24 settembre in tutta la Campania vige l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Inoltre il governatore De Luca ha imposto lo stop alla vendita di alcolici d’asporto dalle ore 22 e il limite massimo di assembramento a 20 persone: “È la penultima ordinanza, poi chiudo tutto”, ha ammonito De Luca. Speriamo davvero che non serva.

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