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Coronavirus, dai medici ai familiari di sintomatici clinici: ecco chi deve e può fare il tampone

Il ministero della Salute individua le categorie da sottoporre al test per il coronavirus. Oltre agli operatori sanitari e ai lavoratori di residenze per anziani ci sono anche i casi clinici sintomatici e i loro familiari

Non solo operatori sanitari esposti, operatori di servizi pubblici essenziali anche con sintomi lievi, lavoratori di residenze per anziani asintomatici, persone fragili, ma anche casi sintomatici e loro contatti a rischio e tutti coloro che sono in ospedale con un’infezione respiratoria. Ecco chi ha la priorità per fare il tampone per il coronavirus. A specificarlo è il ministero della Salute che in una circolare individua le categorie da sottoporre al test.

Il test diagnostico con il tampone va riservato “prioritariamente ai casi clinici sintomatici/paucisintomatici e ai contatti a rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando l’identificazione dei contatti a rischio nelle 48 ore precedenti all’inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto”, si legge nella circolare. Il ministero specifica anche che “l’esecuzione dei test va assicurata agli operatori sanitari e assimilati a maggior rischio, sulla base di una definizione operata dalle aziende sanitarie, tenute a effettuarla quali datori di lavoro”. Inoltre consiglia di fare gli esami a cittadini che si presentano in macchina attraverso i finestrini

Tuttavia nella circolare si specifica che c’è una “disponibilità limitata di test a livello internazionale”. E “carenze nella disponibilità di reagenti necessari per l'esecuzione di questi test, che potrebbe in futuro acuirsi vista l'elevata domanda internazionale”, come specifica il comitato tecnico-scientifico.

Intanto sono 19.758 le persone guarite in Italia da coronavirus, 1.480 in più di ieri. Il dato è aggiornato a venerdì 3 aprile ed è stato reso noto dalla Protezione civile. I contagiati da inizio emergenza sono in questo momento 85.388 con un incremento nelle ultime 24 ore è di 2.339. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 119.827. Le vittime sono 14.681, con un aumento rispetto a ieri di 766.

"Anche il 1° maggio si dovrà restare a casa", ha detto in mattinata il capo della protezione civile Angelo Borrelli, parlando a Radio Capital delle prossime settimane di gestione dell'emergenza coronavirus. Ha anche parlato della possibile “fase 2” dell’emergenza. "Se l'andamento non cambia, la data del 16 maggio potrebbe essere quella giusta per iniziarla, dipende tutto dai dati”. Poche ore più tardi il capo della protezione civile ha precisato però che "ogni decisione sulle misure restrittive e sull'eventuale 'fase 2' spetterà dunque al governo che si avvarrà delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico" (leggi qui l’articolo).

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