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Nuova Iside, corpo in mare a Gioia Tauro: "Non è Vito Lo Iacono" | VIDEO

La procura di Palermo si era messa in contatto con quella calabrese dopo il ritrovamento di un corpo nelle acque del porto di Gioia Tauro. Sembrava si potesse trattare del terzo marinaio del peschereccio Nuova Iside, affondato in circostanze misteriose al largo di Terrasini e di cui ci hanno parlato Giulio Gola e Francesca De Stefano. Ma per il legale della famiglia la circostanza è "altamente improbabile"

Sembrava si fosse a una svolta con il ritrovamento del corpo del pescatore 27enne Vito Lo Iacono, uno dei tre a bordo della Nuova Iside il peschereccio affondato a maggio di cui vi abbiamo parlato nel servizio di Giulio Golia e Francesca De Stefano che potete rivedere qui sopra. Degli altri due pescatori era stato già rintracciato il cadavere. Nello specchio di mare davanti al porto di Gioia Tauro, solo due giorni fa, era stato ritrovato il corpo irriconoscibile di una persona, per la cui identificazione si sarebbe reso necessario l’esame del Dna. Ora Aldo ruffino, avvocato che tutela gli interessi dei marinai scomparsi, giudica altamente improbabile che si possa trattare di Vito Lo Iacono.

Appena ieri vi abbiamo raccontato dell’ennesimo colpo di scena dopo il nostro servizio, il ritrovamento del relitto del peschereccio di Terrasini a trenta miglia a nord di Palermo e a 1.400 metri di profondità. È stato localizzato dalla marina militare e la conferma dell'identità del relitto, individuato dalla cacciamine Numana, è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata. Le immagini e il restante materiale ritrovato verranno ora messe a disposizione degli inquirenti che stanno indagando sull’affondamento del peschereccio.

Del caso della Nuova Iside noi de Le Iene ci siamo occupati con Giulio Golia e Francesca Di Stefano. Vi abbiamo raccontato dell'indagine svolta da due giornalisti di Repubblica, che analizzando il sito Marine traffic che consente di seguire le rotte delle imbarcazioni di tutto il mondo, hanno trovato traccia di una petroliera lunga 116 metri che proprio in quella notte tragica fra il 12 e il 13 maggio scorso passava dove si sarebbe trovata la Nuova Iside.

Quella notte la petroliera era in navigazione nelle acque tra San Vito lo Capo e Ustica, in Sicilia, in quel tratto che il mancato segnale del blue box della Nuova Iside indica come l'ultima traccia certa del peschereccio. Proprio nei giorni scorsi la petroliera è stata sequestrata dalla Procura di Palermo  e due ufficiali, un cittadino italiano e uno straniero, sono stati iscritti nel registro degli indagati, come riportato da Repubblica, con le ipotesi di reato di omicidio colposo, sommersione di nave e omesso soccorso.

Il sequestro da parte della Procura punta a far effettuare un accertamento tecnico irripetibile sull'imbarcazione che al momento si trova nel porto siciliano di Augusta. Il sospetto avanzato da amici e familiari dei pescatori Vito Lo Monaco e di Giuseppe e Matteo Lo Iacono è che ci sia stata una collisione tra la petroliera Vulcanello e la Nuova Iside che avrebbe fatto affondare il peschereccio. 

L’avvocato della famiglia racconta che inizialmente non è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Matteo e che l’hanno espressamente richiesta “perché sulla sua nuca è possibile individuare un trauma cranico, un colpo perfettamente compatibile con un colpo che l’imbarcazione avrebbe ricevuto e che avrebbe portato Matteo a cadere all’indietro”. 

A far venire più di un dubbio c’è anche il fatto che al momento del ritrovamento in mare uno dei tre indossasse la felpa e questo lascia pensare che l’incidente sia avvenuto di notte. Un’ipotesi questa che sarebbe sostenuta anche dall’orario dei messaggi telefonici non letti e dal fatto che il segnale del blue box, che ogni due ore esatte manda il segnale della posizione della barca alla Capitaneria di porto, alle 23.45 non è stato mandato. 

Avevamo contattato la società armatrice di quella petroliera, che, in merito alla richiesta di un’intervista, ha risposto al nostro Giulio Golia con una lettera. “In seguito alla sua richiesta di intervista con un responsabile della compagnia Augusta Due in merito alla nave Vulcanello M, ci dispiace molto informarla che non è possibile organizzare l’intervista in questa fase, in quanto è già in corso un’indagine della magistratura che riguarda la nave. La società ha anche avviato una indagine interna. Al termine delle indagini la compagnia sarà lieta di incontrarla”.

Questo lunedì intanto proseguiranno da parte di nave militare Numana le ispezioni sul relitto del peschereccio, al cui interno potrebbe anche trovarsi il corpo del pescatore che manca al tragico appello.

 

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