L'inferno di Alessia: nuove minacce della vicina transfobica | VIDEO
Con Nicolò De Devitiis vi abbiamo raccontato la storia di Alessia, una ragazza transgender di 17 anni vittima delle continue offese e minacce di una vicina transfobia. La Iena è andata a parlare con questa donna insieme a Vladimir Luxuria ma purtroppo sembra che nulla sia ancora cambiato
“Deve bruciare il tuo viso lentamente e devi urlare e piangere per strada”. Non sembrano fermarsi, purtroppo, anche dopo il nostro servizio, le terribili minacce che una vicina transfobica riversa su Alessia, una ragazza di 17 che sta affrontando la transizione per cambiare sesso.
Giovedì scorso abbiamo conosciuto la storia di Alessia con Nicolò De Devitiis, nel servizio che potete vedere qui sopra. La ragazza ha 17 anni e ci racconta: “Il mio primo nome era Alessio, sono una ragazza transgender”. Per questo, stando a quanto ci racconta, viene costantemente perseguitata dalla sua vicina di casa.
“Fin da piccola mi sentivo donna, l’ho scoperto tramite la mia sessuologa e sto facendo un percorso al policlinico a Napoli”, racconta Alessia alla Iena. A rendere tutto più difficile c’è questa vicina da incubo che la insulta pesantemente anche sui social network. Nicolò De Devitiis, aiutato dalla nostra amica Vladimir Luxuria, è andato a parlare proprio con questa vicina nella speranza di far finire queste minacce e di aiutare anche la signora.
Purtroppo però, come vi abbiamo detto prima, sembra proprio che queste minacce non si siano fermate: Alessia ha di nuovo ricevuto messaggi minatori, con tanto di foto dell’acido muriatico e frasi come “deve bruciare il tuo viso lentamente e devi urlare e piangere per strada”, o ancora “ti sfregio il viso te lo giuro”.
E non mancano nemmeno gli attacchi direttamente transfobici. “Tieni il pisello rassegnati schiatta merda”, scrive la donna su Facebook. Insomma un continuo delirio, in cui coinvolge anche noi: “Denuncerò le iene vergogna ricchione”.
Proprio in questi giorni è in discussione in parlamento la legge Zan contro l’omotransfobia. “Speriamo che venga subito approvata”, ci ha detto lo stesso relatore. Per punire chi si macchia di questo crimine e proteggere le persone che rischiano di trovarsi in serio pericolo.