Mario Biondo: nuove indagini. Il gip: non condivisa tesi del suicidio | VIDEO
Il gip di Palermo ha disposto nuove indagini sul caso di Mario Biondo non condividendo la tesi del suicidio. Andranno chiariti i tanti dubbi, le contraddizioni e i misteri attorno alla morte del cameraman trovato impiccato 7 anni fa nella sua casa a Madrid. Con Cristiano Pasca abbiamo ricostruito tutto quello che non torna in questa morte che sembra avere i contorni di un omicidio
Nuove indagini per il caso di Mario Biondo: il gip del tribunale di Palermo non accoglie la richiesta di archiviazione. Per mamma Santina e papà Pippo è arrivata la notizia che da mesi aspettavano. Da 2 anni noi de Le Iene vi abbiamo raccontato tutto quello che non torna attorno alla morte del cameraman di Palermo trovato misteriosamente senza vita nel salotto della sua casa di Madrid tra il 29 e il 30 maggio 2013. Nei suoi 7 servizi e nello “Speciale Mario Biondo - Un suicidio inspiegabile”, Cristiano Pasca ha ricostruito le tante contraddizioni, mezze verità e dubbi che farebbero propendere per un omicidio.
Queste contraddizioni “non consentono di poter condividere l’esito al quale sono pervenuti sia l’autorità giudiziaria spagnola che l’ufficio del pubblico ministero e cioè che Mario Biondo si sia suicidato”, scrive il gip Roberto Riggio nella sentenza.
Ora andranno analizzati e dimostrati tutti i punti in sospeso che vi abbiamo raccontato nei servizi di Cristiano Pasca. Dovrà essere ricostruita la scena dove è stato trovato impiccato Mario partendo dalla posizione del cadavere e dalle ferite riportate sul corpo. Andrà chiarita l’origine di quel solco dietro alla nuca che “non può di certo essere ricondotta alla pashmina”, come scrive il gip. Dovrà essere analizzata anche la posizione di tutti gli oggetti sulla libreria che appare totalmente in ordine nelle foto scattate subito dopo il ritrovamento. “Questo perfetto ordine dovrebbe spiegarsi esclusivamente con una perdita di coscienza di Biondo”, che però “appare in contrasto con la ferita presentata”.
A questi fattori se ne aggiungono altri che non convincono il gip per cui “rendono dubbia l’ipotesi della causa suicidaria”. Ed ecco i misteri contenuti nel pc di Mario di cui ci ha parlato Cristiano Pasca (qui il servizio). “Ci si riferisce alle evidenti e oggettive falsità della vedova Raquel Sanchez Silva in ordine alle manomissioni e alle cancellazioni di file”, scrive il giudice. Dopo la morte di Mario qualcuno ha modificato la password del pc, ha installato un sistema di controllo da remoto e si è connesso a una rete internet accedendo ad alcuni pop-up (qui i dettagli).
Ma il giudice chiede chiarezza anche sulle dichiarazioni di alcune persone. Tra queste c’è anche la cameriera che, per il gip, avrebbe detto “affermazioni contraddittorie sul reale orario di scoperta del cadavere”.
Alla luce di queste incongruenze il giudice ritiene necessario approfondire le ferite sul corpo di Mario in particolare quella dietro alla nuca, ma anche svolgere accertamenti tecnici che chiariscono “gli accessi manuali a internet nelle ore successive al presunto orario della morte”. Il gip chiede anche ulteriori indagini per chiarire “se dal punto di vista fisico, sia attuabile l’impiccamento e se la libreria era in grado di reggere il peso della vittima senza subire alcun danno”.
Tra le domande che ancora non hanno una risposta certa è dove si trovasse Raquel al momento della morte di Mario. Tra i nuovi approfondimenti ci sono anche le mappature delle utenze telefoniche per ricostruire gli spostamenti di Mario, di sua moglie Raquel e di altre persone nelle ore attorno alla morte. Quest’ultima richiesta è la stessa della famiglia Biondo nella speranza magari che il capo d’accusa di omicidio passi da “contro ignoti” a “contro noti”.