Mascherina gate nel Lazio, ora indaga anche l'Autorità anticorruzione | VIDEO
Antonino Monteleone e Marco Occhipinti ci hanno raccontato in due servizi dei molti dubbi su un contratto per la fornitura alla Regione Lazio di mascherine, acquistate a un prezzo più alto di altre proposte arrivate, ma poi sparite nel nulla. Dopo il nuovo servizio di martedì scorso, sulla vicenda interviene anche l’Anac, che chiede a Regione Lazio una dettagliatissima relazione sui rapporti con Ecotech. E oggi dal Corriere e dalla Stampa scopriamo che Bankitalia già il 29 aprile aveva risposto alla Regione che le garanzie rilasciate dal fornitore Ecotech per la restituzione dell’anticipo di 11 milioni già versato sono senza valore. Mentre il capo della protezione civile regionale, Carmelo Tulumello, indicato dalla Regione per rispondere a 10 nostre domande, qualche giorno fa ci ha detto l’esatto contrario.
Con Antonino Monteleone e Marco Occhipinti, martedì scorso a Le Iene nel servizio che vedete qui sopra, siamo tornati a parlare dopo un primo servizio del cosiddetto "mascherina gate" della Regione Lazio, la fornitura per oltre 35 milioni di euro di mascherine, mai arrivate e acquistate a un prezzo più alto di altre offerte da una ditta che vende lampadine a cui è stato anche dato un anticipo di 11 milioni di euro.
Dopo il nostro servizio di martedì 5 maggio, adesso sulla vicenda vuole vederci chiaro anche l’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione, che invia a Regione Lazio dopo “le recenti cronache di stampa” la richiesta, protocollata ieri 7 maggio, di una relazione dettagliata che affronti in particolare alcuni punti. Anac chiede innanzitutto di conoscere le modalità dell’espletamento dell’affidamento della fornitura di mascherine e i criteri di valutazione con i quali ha stabilito il valore a base d’asta di ciascuna loro tipologia. L’autorità chiede anche di conoscere tutte le forniture affidate a Ecotech, le modalità di pagamento concordate, i quantitativi di mascherine arrivati e quelli già pagati nonché cosa intenda fare per risolvere le criticità evidenziate (e in particolare per il reperimento delle mascherine necessarie al fabbisogno della popolazione regionale).
Anac insomma accende i fari in modo importante sulla vicenda dopo il il nostro ultimo servizio. Inoltre oggi apprendiamo da due autorevoli quotidiani come il Corriere della Sera e la Stampa, che già Il 29 aprile scorso l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni presso la Banca d’Italia, era intervenuta in modo netto sulla vicenda delle fidejussioni legate al contratto di fornitura.
L’Ivass aveva infatti chiarito che la Seguros DHI Atlas, con cui Regione Lazio aveva sottoscritto una polizza fidejussoria a garanzia degli 11 milioni di euro anticipati per la fornitura, non è autorizzata a queste operazioni né in Italia né in Gran Bretagna, dove pure risulta registrato come intermediario finanziario. Insomma, sembra difficile che Regione Lazio possa contare su quella polizza per rivedere gli 11 milioni di euro già versati come anticipo.
Noi de Le Iene abbiamo rivolto dieci precise domande alla Regione governata dal segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti. Ci ha risposto Carmelo Tulumello, capo della protezione civile del Lazio, indicatoci dalla regione come responsabile di quell’affidamento diretto.
Nonostante la presa di posizione della Banca d’Italia di più di 10 giorni prima, il capo della protezione civile del Lazio, Carmelo Tulumello, ci ha confermato recentemente che per lui le polizze sono valide. Sul tema gli avevamo fatto, in particolare, due domande (tutte le 10 domande e risposte sono state pubblicate su Iene.it e le trovate cliccando qui).
L’ottava domanda è questa: “Nelle premesse di entrambe le determinazioni si insiste nell’affermare che dal 15 aprile la Ecotech avrebbe presentato alla Regione una documentazione relativa all’avvenuta stipula di una polizza assicurativa a copertura degli acconti ricevuti dalla Regione a garanzia di 10 milioni di euro con la ITC International Brokers. Confermate che all’epoca della determina tale polizza assicurativa fosse davvero in essere?”.
Il capo della Protezione civile del Lazio aveva risposto così: “Si conferma il contenuto di quanto espressamente indicato nelle determinazioni di risoluzione e, segnatamente:
- con email in data 15.04.2020, la ECO.TECH. SRL dava evidenza dell’avvenuto pagamento del premio della polizza assicurativa nei confronti della soc. ITC – INTERNATIONAL BROKERS srls, garantendo un importo pari a € 10.000.000,00;
- in data 16.04.2020, la ECO.TECH. SRL inoltrava email con la quale la soc. ITC – INTERNATIONAL BROKERS srls confermava la circostanza della ricezione del pagamento del premio e la conseguente operatività della copertura assicurativa della polizza”.
Ma sinceramente nelle carte ufficiali della operatività della copertura assicurativa della polizza già in data 16 aprile non siamo riusciti a trovare traccia. È proprio sulla validità della fideiussione acquisita dalla Seguros DHI-Atlas di Londra, di cui ha parlato il 29 aprile Ivass, abbiamo chiesto nella domanda successiva a Tulumello se la Regione, consultando il sito internet FCA e il sito della Companies House Uk, confermava di avere accertato l’idoneità della Seguros a sottoscrivere polizze fideiussorie. E lui, dando una versione smentita da Ivass di Bankitalia, ci aveva risposto così:
“Si conferma quanto riportato nelle determinazioni di risoluzione e, segnatamente:
- dal sito internet della FCA – Financial Conduct Authority la SEGUROS DHI- ATLAS risulta effettivamente iscritta al n. 776865 a far data dal 09.05.2017 ai fini antiriciclaggio;
- dal sito internet si è potuto verificare che:
La SEGUROS DHI-ATLAS risulta effettivamente iscritta al n° 07966108 a far data dal 27 febbraio 2012 per attività ausiliarie di intermediazione finanziaria;
alla data del 19.09.2019 il capitale risulta pari a 31.789.000 GBP, interamente versato”.
Versione sostenuta anche dal Vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, durante l’audizione in Consiglio Regionale del 20 aprile.
Peccato che la Banca d’Italia qualche giorno dopo abbia scritto alla Regione Lazio esattamente il contrario. Da allora ad oggi, nessuno alla Regione se ne è accorto? Spetterà agli inquirenti fare luce in tutto questo pasticcio.