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Ecco i nazisti condannati per i massacri in Italia e liberi in Germania | VIDEO

POLITI Germania casa nazista condannato ergastolo in Italia

Si chiamano Alfred Stork e Wilhelm Karl Stark i due principali gerarchi nazisti accusati del massacro di civili e militare in Toscana e a Cefalonia, dove vennero uccisi 9.500 soldati italiani della Divisione Acqui. Il procuratore generale militare di Roma cita questi due gerarchi ancora liberi in Germania. Con Alessandro Politi eravamo riusciti a scovarne e incontrarne un altro, Johann Riss, colpevole dello sterminio di 174 civili innocenti a Fucecchio in Toscana

Sono due i più importanti ex nazisti condannati all’ergastolo per strage di civili in Italia durante la seconda guerra mondiale e liberi in Germania. Si chiamano Alfred Stork e Wilhelm Karl Stark e a puntare dritto contro le loro responsabilità, per le quali però non hanno mai fatto un giorno di prigione né in Italia né in Germania, è il procuratore generale militare di Roma Marco De Paolis.

Alfred Stork, 97 anni, è accusato di aver partecipato ai massacri nell’isola greca di Cefalonia del settembre 1943 e di aver fucilato oltre 120 italiani. Un massacro terribile, che si inserisce nello sterminio di oltre 9.500 soldati italiani della Divisione Acqui. Stark invece, che oggi ha 99 anni, è stato condannato dal Tribunale militare di Roma nel 2012 per una serie di eccidi di militari e civili commessi nell'Appennino tosco-emiliano e in provincia di Massa ma l’estradizione dell’Italia è sempre stata rifiutata dalla Germania.

Di questi rifiuti vi abbiamo parlato anche noi con il servizio di Alessandro Politi del novembre 2018 che potete rivedere sopra: abbiamo scovato un altro ufficiale tedesco libero a casa propria in Germania. È il nazista Johann Riss, condannato all’ergastolo in Italia e libero in Baviera: siamo riusciti ad entrare nella sua casa e a parlare con il figlio dell’ex SS. Riss nel 2015 è stato collocato al 4 ° posto nella lista dei criminali nazisti più ricercati dal Centro Simon Wiesenthal .

Ha partecipato allo sterminio di 174 civili innocenti tra cui donne, bambini e disabili colpevoli secondo i nazisti di avere ospitato e nascosto dei partigiani. Ma non c’era nessun partigiano in quel casale a Fucecchio di cui parlavano i gerarchi. E così le famiglie di Tosca e Vittoria, sopravvissute a quella terribile strage e che il nostro Alessandro Politi ha incontrato, hanno pagato con la vita per qualcosa che non avevano nemmeno fatto.

Le due donne, che hanno ancora negli occhi e nella memoria gli istanti terribili in cui Riss e i suoi uomini massacravano e davano fuoco ai civili, si sono salvate per miracolo. A nasconderle e a strapparle dunque a quell’orribile fine, sono state le loro madri: Tosca acquattata dentro a un albero, Vittoria nell’erba alta. Ad Alessandro Politi le due donne hanno consegnato le foto dei propri cari, affinché quell’uomo potesse rispondere a un’unica semplice domanda: “Cosa ti hanno fatto queste persone?”. 

Abbiamo provato a fare quella domanda all’ex nazista nella sua casa in Baviera ma l’uomo è affetto da una grave forma di demenza e non è in grado di parlare. Alessandro Politi ha provato a mostrargli quelle foto di civili inermi, compresa quella di un bambino di 13 mesi, ma il suo sguardo perso nel vuoto testimonia che ormai in lui non c’è più alcuna memoria di quelle atrocità. 

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