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Pompieri morti ad Alessandria: arrestata anche la moglie del reo confesso | VIDEO

È stata arrestata anche Antonella Patrucco, la moglie di Gianni Vincenti reo confesso di aver architettato l’esplosione della cascina di Quargnento (Alessandria), progettata probabilmente per una truffa all’assicurazione, dove il 5 novembre sono morti 3 Vigili del Fuoco. Giulio Golia l’ha intervistata poche ore dopo la tragedia e la confessione dell’uomo

È stata arrestata anche Antonella Patrucco, la moglie di Gianni Vincenti. Entrambi sono accusati di aver organizzato l’esplosione della cascina di Quargnento (Alessandria), progettata probabilmente per una truffa all’assicurazione, in cui nella notte del 5 novembre morirono 3 Vigili del fuoco: Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo

Con Giulio Golia vi abbiamo raccontato questa tragedia partendo dalla testimonianza esclusiva di chi è sfuggito alla morte, come potete vedere qui sopra. “Credo l’abbia fatto per soldi. Ma non perché non arrivavamo a fine mese. Ho preso le distanze da mio marito e dal suo folle gesto”, ci aveva detto Antonella Patrucco, a poche ore dalla sua confessione del marito (clicca qui per il primo servizio). Secondo gli inquirenti però lei avrebbe aiutato Vincenti a portare in cascina le bombole che hanno provocato il crollo diventando una trappola mortale per i tre Vigili del fuoco. Secondo gli inquirenti, la donna “ha fattivamente partecipato a tutte le fasi dall’ideazione, fino alla preparazione e alla realizzazione”. 

La sera del 5 novembre scorso, tutto ha inizio da una telefonata dei vicini di casa dei Vincenti ai Vigili del Fuoco. La squadra interviene per incendio in abitazione, ma appena arrivano alla cascina la situazione ha altri contorni. Le fiamme non c’erano, solo in un edificio c’era un bagliore che sembrava un principio di incendio. E lì accanto c’erano delle bombole con quello che sembrava un timer. “Abbiamo messo in sicurezza quello che abbiamo trovato”, racconta da un letto di ospedale Graziano Luca Trombetta. La situazione sembra un po’ strana ma i pompieri intanto si occupano della messa in sicurezza.

Arriva sul posto una pattuglia dei carabinieri di cui fa parte Roberto Borlengo. Dopo aver spento il principio di incendio, i pompieri controllano la seconda cascina solo per scrupolo. “Per primi sono entrati Gastaldo e Triches seguiti da Candido”, racconta Dodero. In quel momento si attiva il secondo timer: “Neanche l’esplosione ho sentito. Stavo parlando con i colleghi e mi sono svegliato sotterrato. Ci ho messo un po’ per capire che cosa era successo”.

Erano finiti in una trappola e stando a quello che sostengono gli inquirenti, il proprietario sapeva ma non ha avvisato. “Ero il più lontano e sono riuscito a liberarmi solo da qualche maceria e a chiamare i soccorsi”, spiega il carabiniere Borlengo. “Se mi va male ti prego dì ai miei che gli voglio un mondo di bene. Sto perdendo un sacco di sangue”, ha detto al telefono con la sua centrale operativa.

Nel frattempo arriva un’altra squadra dei Vigili del Fuoco ignara di quanto accaduto: “Sono arrivato per primo e c’era una devastazione totale. Erano tutti sotto le macerie. Noi di solito siamo quelli che salvano gli altri, qui mi sembrava di essere in un film”, racconta Daniele. Lui e i colleghi si mettono a mani nude a scavare tra le macerie. “Non sentivo urlare i miei colleghi. Credevo di urlare sopra di loro o che non riuscivo a sentirli perché lontani. Non metabolizzavo che non urlavano perché non potevano”, continua Trombetta. “Appena fuori ho pensato come avvisare mia moglie, sarà stato per questa promessa di non deluderla che sono sempre tornato a casa. Mi immedesimo in chi non ha avuto questa fortuna”. A questo punto si rendono conto che Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo non ce l’hanno fatta. 

Pochi giorni dopo la tragedia, Vincenti viene arrestato. In casa sua gli inquirenti trovano le istruzioni del timer della stessa marca e dello stesso modello di quello rinvenuto all’interno della cascina esplosa. A questo si aggiungono altri indizi che sono culminati con la confessione dell’uomo. Nonostante i pesanti sospetti, la moglie è stata indagata in stato di libertà fino a poche ore fa quando sono scattate le manette anche per lei. Intanto proprio ieri il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo ha omaggiato le vittime. Con l’occasione ha anche incontrato i familiari dei caduti e i superstiti di questa strage.

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