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Reddito di cittadinanza ai boss della ‘ndrangheta: 101 denunciati | VIDEO

La Guardia di finanza ha trovato 101 tra boss e gregari delle principali cosche della ’ndrangheta che percepivano il reddito di cittadinanza: avevano già incassato oltre 516mila euro. Noi de Le Iene ci siamo occupati più volti di altri casi di “furbetti del reddito”

Più di 101 tra boss e gregari delle principali cosche di 'ndrangheta calabresi hanno richiesto e ricevuto il reddito di cittadinanza, sottraendo alla collettività ben 516 mila euro. Lo ha scoperto la Guardia di finanza di Reggio Calabria, che ha denunciato anche ulteriori 15 sottoscrittori delle richieste irregolari di sussidi di indigenza.

L’operazione “Mala Civitas” ha scovato personaggi di rilievo della criminalità organizzata. Tra i percettori del reddito ci sono anche i figli di “bebè” Pannunzi, conosciuto come “il Pablo Escobar italiano”: è considerato un broker internazionale a capo di una delle più redditizie reti di narcotraffico mondiali, che da tutto il mondo (sopratutto dal Sudamerica) riforniva il nostro Paese di eroina e cocaina.

Nella rete della Finanza sono finiti anche elementi di spicco delle cosche dei Tegano e dei Serraino, per un’operazione che ha portato a denunciare decine di richiedenti e fruitori della misura di sostegno, che avevano già incassato oltre 516mila euro. Il reddito di cittadinanza, entrato in vigore il 6 marzo 2019, è una misura importante a sostegno delle famiglie in difficoltà, una misura che alla vigilia della sua introduzione vi avevamo raccontato nel servizio di Gaetano Pecoraro, che potete rivedere qui sopra.

La Guardia di finanza di Reggio Calabria, che ha messo sotto osservazione oltre 500 soggetti già gravati da condanne per associazione di stampo mafioso, ha dato un altro importante colpo a un fenomeno di cui vi avevamo già raccontato. E così il desiderio di “arrotondare” i propri business con il reddito di cittadinanza (di cui Gaetano Pecoraro ci aveva raccontato anche un altro aspetto, ovvero le difficoltà legate al reperimento del lavoro dopo aver percepito l’assegno), ingolosisce davvero tutti.

Nessuno si è tirato indietro: dal boss palermitano Gaetano Scotto, coinvolto nella strage di via D’Amelio a Bruna Hodorovich, a capo della banda accusata di aver messo a segno oltre 100 colpi in appartamenti tra Venezia, Rovigo, Padova, Ferrara, Verona e Mantova.

Iene.it vi aveva anche raccontato altri casi clamorosi di “furbetti” del reddito di cittadinanza, come lo spacciatore di 41 anni, proprietario pure di una Porsche, che è stato fermato a Siracusa con indosso 327 dosi di cocaina. 

Per non dimenticare infine il servizio di Ismaele La Vardera, che sempre a Palermo aveva scovato due uomini, entrambi con un lavoro in nero, che contemporaneamente percepivano il reddito di cittadinanza. E in quella occasione, la nostra Iena, aveva anche rischiato di prendere le botte da uno dei due furbetti. 

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