Rider multato durante una consegna a domicilio: "Ho attraversato un parco chiuso” | VIDEO
A Iene.it Andrea Bellotti racconta la sua disavventura. Lui è un rider che ha ricevuto una multa per aver attraversato un parco chiuso alla periferia di Milano. “Per noi lavorare non è mai stato così difficile come negli ultimi dieci giorni, ci sentiamo dimenticati”, racconta
“Mi hanno multato perché stavo attraversando un parco, non per divertimento ma perché portavo beni di prima necessità. Noi rider ci sentiamo dimenticati anche in questa emergenza di coronavirus”. Lui è Andrea Bellotti, 24 anni, di Milano. Con la sua bicicletta percorre le strade di Milano e provincia, giorno e notte, per garantire le consegne a domicilio. Anche in queste settimane di quarantena, quando gran parte delle attività, i rider hanno continuato a portare il cibo direttamente a casa.
Nonostante le paure e le difficoltà del momento, cerca di portare a casa lo stipendio: “600 euro quando va bene, ma ora è tutto più complesso”, dice a Iene.it. Qualche giorno fa però una sua consegna è stata interrotta da un controllo della polizia locale.
È l’ora di cena. Andrea è in sella alla sua bicicletta. In spalla ha la sua borsa con dentro pizze e birra. Da Milano deve consegnare tutto a Bresso. Il suo itinerario taglia all’interno del parco Nord, un polmone verde di oltre 600 ettari. “Non c’era alcun cartello che me lo vietasse. Una pattuglia mi ferma e mi sanziona”, spiega il rider. Gli contestano l’ingresso al parco chiuso. Durante il controllo lui registra il video che potete vedere qui sopra, e la situazione gli sfugge di mano. Lo denunciano anche per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per aver diffuso il video diventato virale.
Oltre al danno della multa da 533 euro, c’è anche la beffa per Andrea. Nel comune di Bresso, dove è stato multato, vige un’ordinanza che “vieta l’utilizzo delle piste ciclabili e dell’uso delle biciclette fatto salvo per motivi di lavoro o approvvigionamento di generi alimentari”. A questa però si aggiunge un altro atto emesso dall’ente Parco Nord che gestisce l’area dove il rider è stato fermato. “È fatto divieto attraversare il parco per spostamenti di alcun genere”.
“Ora deciderà il giudice se avevo ragione o meno. Attraversavo quel parco per motivi strettamente lavorativi e per consegnare beni di prima necessità”, dice Andrea. Nei giorni scorsi ha pagato la multa di 533 euro. “Grazie alle donazioni di un centinaio di rider, altrimenti non sarei riuscito. Con quei soldi ci devo vivere”. Da sempre noi di Iene.it seguiamo le difficoltà con cui deve combattere ogni giorno questa categoria (clicca qui per il video di un altro rider che ci racconta com'è cambiato il suo lavoro).
Una consegna fa guadagnare ad Andrea dai 3 ai 5 euro. “Questo lavoro non conosce festa o giorno di riposo. Più si consegna, più si guadagna”, spiega Andrea. “Da 10 giorni percepiamo una pressione mai vista prima. E gli incassi sono calati del 30%, ma non perché i clienti non ordinano più. Senza lavoro tante persone si sono iscritte alle app di consegna: aumentano i rider, diminuiscono le consegne per ciascuno”.
Anche il Codacons si è interessato al caso di Andrea: "I cittadini milanesi sono, già in condizioni normali, quelli di gran lunga più vessati in tutta Italia. Persistere in un momento terribile come questo è quantomeno vergognoso, per di più utilizzando uno strumento con poteri dubbi", spiega Marco Donzelli, presidente dell'Associazione Codacons. "Le multe hanno ormai perso il loro scopo di insegnamento e di educazioni civica dei cittadini e sono diventati un mero pretesto per far cassa a loro spese. Pertanto diffidiamo il Comune di Bresso a interrompere immediatamente una simile attività".
Proprio in queste ore è in corso il dilemma parchi aperti o parchi chiusi a partire dal 4 maggio. Le aree verdi delle nostre città, infatti, sembra torneranno fruibili anche per lo sport. Solo se individuale e mantenendo le distanze di sicurezza.