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“È un nuovo George Floyd”: ispanico muore durante un fermo della polizia Usa | VIDEO

Mario Arenales Gonzales è morto durante un fermo di polizia in California: le immagini della bodycam degli agenti mostrano come l’uomo è stato tenuto a terra con un ginocchio all’altezza del torace. Immagini che hanno subito riportato alla mente la morte di George Floyd

“È un nuovo caso George Floyd”: corre di nuovo veloce la rabbia negli Stati Uniti, dopo che un uomo ispanico di 26 anni è morto mentre un agente lo teneva immobilizzato a terra con il ginocchio sul torace. 

Mario Arenales Gonzales è stato fermato dalla polizia in California dopo due segnalazioni di cittadini, la prima per un presunto furto di alcolici e la seconda di un residente che aveva segnalato la presenza di un ubriaco che parlava da solo vicino a casa sua. Dopo l'intervento di quei poliziotti il ragazzo è poi morto.

È successo il 19 aprile, il giorno prima della storica sentenza di condanna di Derek Chauvin, l’assassino di George Floyd. Solo ieri però sono state pubblicate le immagini della bodycam degli agenti intervenuti: nel video si vede che Gonzalez, dopo esser stato fermato, viene immobilizzato e spinto a terra a faccia in giù. Rimane in quella posizione per cinque minuti. Uno dei due agenti gli tiene il ginocchio premuto all’altezza del torace.

Nel video si sente l’uomo a terra implorare gli agenti: “Don’t do it”, non farlo. Dopo cinque minuti in quella posizione, Mario Arenales Gonzales ha smesso di respirare. Gli agenti praticano un massaggio cardiaco, ma ormai è troppo tardi. La polizia della zona ha annunciato un'investigazione per cercare di ricostruire le eventuali responsabilità.

"La sua morte era completamente evitabile e inutile, una persona ubriaca in un parco non equivale a una sentenza capitale", ha detto l'avvocatessa della famiglia, Julia Sherwin, che ha poi paragonato quanto successo al caso di George Floyd, ucciso dalla polizia il 25 maggio 2020: l’uomo afroamericano è morto a causa del ginocchio di un agente, Derek Chauvin, premuto contro il collo a togliere il respiro all’uomo.

Un caso da cui è scaturito un intenso movimento di protesta negli Stati Uniti, come vi abbiamo raccontato qui. E nonostante la condanna dell’agente, sembra che le morti di appartenenti alle minoranze nelle mani della polizia non accennino a finire. 

Prima delle elezioni statunitensi dello scorso novembre, e proprio durante il culmine delle protese razziali, noi de Le Iene avevamo intervista uno dei leader del Black Lives Matter, Hawk Newsome. Lui ci ha raccontato la sua visione del futuro degli Stati Uniti e del mondo nel servizio che potete vedere qui sopra. 

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