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Violenze a Santa Maria Capua Vetere, Cartabia: “Ora indagine in tutte carceri” | VIDEO

La ministra della Giustizia Marta Cartabia riferisce, senza fare sconti, alla Camera sugli scontri del 6 aprile 2020 che hanno appena portato a 52 misure cautelari nei confronti di altrettanti agenti della polizia penitenziaria

"Abbiamo visto tutti le immagini, un detenuto costretto a inginocchiarsi per colpirlo, uno in carrozzella colpito ripetutamente, tutto sono l'occhio della videocamera. Non era una reazione a una delle tante rivolte, era violenza a freddo". Non fa sconti la ministra della Giustizia Marta Cartabia riferendo alla Camera su quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020 nel pieno del primo esplodere della pandemia, quando si registrarono scontri tra i detenuti e la polizia penitenziaria.

Quegli scontri, almeno questo è quello scritto in giugno dal gip di Santa Maria Capua Vetere che ha ordinato 52 misure cautelari nei confronti di membri della polizia penitenziaria, si sono trasformati in una “orribile mattanza” ai danni dei detenuti che si erano rivoltati. I reati contestati, a vario titolo, sarebbero quelli di concorso in torture pluriaggravate ai danni di numerosi detenuti (per 41 agenti), maltrattamenti pluriaggravati, lesioni personali pluriaggravate, falso in atto pubblico (anche per induzione) aggravato, calunnia, favoreggiamento personale, frode processuale e depistaggio. Noi avevamo raccolto al tempo il racconto di detenuti e familiari dei carcerati.

Cartabia parla di "una sconfitta per tutti", “uso insensato della forza” e di "una ferita gravissima alla dignità della persona che è la pietra angolare della convivenza civile". Serve ora "un'indagine ampia per capire cos'è successo in tutti gli istituti dove la pandemia ha esasperato la situazione".

"Emerge che la perquisizione era fuori dai casi previsti dalla legge, senza il via libera del direttore del carcere, ci fu solo un provvedimento dispositivo orale, un ordine al telefono, ci fu un'azione a scopo dimostrativo per recuperare il controllo del carcere e per le aspettative del personale… Sarebbe comodo dire che c'è sempre qualcuno che si comporta male ma negli anni le condizioni delle carceri sono così peggiorate che il lavoro e le condizioni di vita dei detenuti sono insopportabili… quel carcere è senza acqua corrente, solo adesso sono in corso dei lavori, mentre l'acqua finora viene presa dai pozzi e distribuita con le taniche… Vivere e lavorare in un ambiente degradato porta disagi per tutti, agenti e detenuti".

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