Sta tentando la stessa scalata di Brad Pitt nel film “Sette anni in Tibet”. Daniele Nardi è a capo della spedizione di quattro uomini sul Nanga Parbat, 8.126 metri, in Pakistan, chiamata anche “Killer Mountain” perché è una delle più pericolose al mondo.
Nessuno è mai riuscito a scalarla attraverso lo sperone Mummery, la linea diretta che porta in cima da cui appunto nessuno è tornato. Lui per di più lo fa d’inverno nella condizione più difficile.
“Tutte le persone che sono salite da questa via d’inverno sono morte”, dice a Le Iene qualche giorno prima della partenza. “Io cerco la vita, anche se sono un po’ folle”.
In queste settimane sta sfidando tempeste di polvere di neve, il freddo e il vento in una lotta continua contro il congelamento. Ma se non dovesse più tornare, la moglie può rifarsi una famiglia? “Siamo matti! Nella sua vita esisto solo io”.
Noi stiamo continuando a seguire in diretta sul sito, con il suo diario e le sue foto in esclusiva, ogni passo della scalata (clicca qui per l’ultima puntata fino a 6.200 metri e le due precedenti).