Nella prima parte di questo speciale vi abbiamo parlato di indagini e soccorsi in ritardo, nella seconda del colpo di pistola mortale e dell'ipotesi di una lite tra fidanzati la sera della tragedia e nella terza di quello che succede dopo lo sparo.
Qui ci concentriamo sulla secvonda chiamata al 118. Che la situazione medica di Marco non fosse proprio tranquilla sembra confermato dalle urla strazianti del ragazzo, che si sentono chiaramente durante questa telefonata fatta proprio da Antonio Ciontoli.
Una chiamata nella quale però Antonio dice che il ragazzo, nella vasca da bagno, si è bucato con un pettine a punta e si è “fatto prendere dal panico”. Quando l’operatrice gli chiede che segni ha sul corpo, lui risponde: “E’ un buchino”.
La pm contesta al processo queste dichiarazioni e Antonio Ciontoli dice: “E’ la prima cosa che mi è venuta in mente, non so perché gliel’ho detta. Non volevo che questa cosa uscisse, volevo farlo io direttamente al dottore.”
“Sono stanca di tutte queste cazzate, come un cane me l’hanno ammazzato”, dice mamma Marina a Giulio Golia.