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Castelvetrano, con figli disabili e i debiti: “Il Comune ci deve dei soldi” | VIDEO

Alcuni genitori di Castelvetrano aspettano dal 2014 dal loro Comune i soldi investiti in un progetto per assistenza domiciliare ai loro figli disabili. Ma dopo tutti questi anni, i conti non tornano

Ragazzi disabili senza assistenti e genitori con debiti per assistere i loro figli perché a non pagare è il Comune. È quanto stanno vivendo decine di famiglie di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Così dopo oltre quattro anni di attesa si rivolgono a Le Iene affinché sia sbloccata la loro situazione.

Dal 2014, il Comune ha presentato ben tre bandi tramite la Regione Sicilia per garantire assistenza domiciliare a persone disabili gravissime. Stiamo parlando di pazienti con malattie croniche o neuro-muscolari, in stato vegetativo o incapaci di comunicare. L’obiettivo era duplice: da una parte migliorare la qualità della vita del disabile favorendo la sua autonomia, dall’altra sostenere le famiglie non solo nel compito di assistenza, ma anche economicamente. Infatti il Comune avrebbe finanziato il progetto come è specificato nel bando.

“Noi dovevamo mettere in regola gli assistenti pagando i contributi assieme agli stipendi”, spiega Angela Tortorici facendosi portavoce dei disagi di tanti genitori. “Insomma, avremmo dovuto rispettare a legge”. Requisiti minimi in cambio di un progetto che avrebbe dato assistenza per un anno a queste famiglie. “Il Comune ci ha detto che i fondi già c’erano e quindi per noi è stata una garanzia in più per partecipare”, proseguono i genitori. Il progetto prende il via, ma dopo qualche mese i conti non tornano.

“Noi abbiamo anticipato i soldi per il pagamento degli assistenti, ma a tutt’oggi il Comune ci ha risarcito solo i primi mesi. Con me è debitore di ben 10.500 euro”, sottolinea Angela. E come lei questo disagio lo stanno vivendo tanti altri. C’è chi sta ancora aspettando 6mila euro, come alcuni genitori che ora si rivolgono a Le Iene.

“Continuiamo ad andare in Comune per sapere se mai riavremo i nostri soldi, ma tutte le volte le risposte sono evasive. Speriamo che con voi si riesca a fare un po’ di chiarezza”, concludono. 

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