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Abusi sui minori al Forteto: Fiesoli condannato per violenza sessuale

Un’altra condanna per “il profeta” della comunità agricola vicino a Firenze, a cui per anni sono stati dati in affidamento bambini tolti alle famiglie: 8 anni per violenza sessuale su minore. Noi de Le Iene abbiamo seguito il caso fin dall’inizio con tre servizi di Pablo Trincia

È stato condannato a 8 anni di carcere Rodolfo Fiesoli, il "profeta" del Forteto, comunità agricola in Toscana, di cui noi de Le Iene ci siamo occupati con tre servizi di Pablo Trincia. La condanna è per violenza sessuale su un minore che all'epoca dei fatti era ospite della comunità di recupero. “Il profeta” dovrà anche risarcire i danni d’immagine alla cooperativa Il Forteto. Il processo è uno stralcio delle accuse che hanno portato Fiesoli alla condanna della Cassazione per violenza sessuale e maltrattamenti avvenuti all’interno della comunità il Forteto.

Il 22 dicembre scorso, dopo la sentenza della Cassazione, Fiesoli era stato portato nel carcere di Sollicciano (Firenze). Tenendo conto di un periodo di arresto nel 2011, Fiesoli doveva scontare un residuo di pena di 14 anni. Ma, dopo soli 7 mesi, a inizio luglio, il fondatore del Forteto è stato rimesso in libertà. Il 5 luglio scorso, infatti, la Cassazione ha accolto il ricorso dei suoi legali. “La Cassazione ha stabilito che Fiesoli va considerato ancora un imputato e non un condannato con sentenza definitiva”, aveva spiegato l’avvocato Lorenzo Zilletti.

Pablo Trincia ha indagato sulla vicenda del Forteto la prima volta nell’aprile 2013 con il servizio "La comunità degli abusi". La comunità agricola nasce negli anni ’70 come esperimento di vita in comune dall’idea di Rodolfo Fiesoli. Il Forteto diventa ben presto una realtà economica e sociale molto importante in Toscana.

Il Tribunale dei minori di Firenze affida negli anni alle coppie che vivono all’interno della comunità molti bambini con grossi problemi familiari. Ma già nel 1985 Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi, suo braccio destro nella comunità, vengono condannati a due anni, il primo, e a 10 mesi il secondo per atti di libidine violenti e maltrattamenti nei confronti di adolescenti disabili. Il Tribunale dei Minori continuerà però per 30 anni a affidare bambini alla comunità.

Il Forteto è stato un simbolo della sinistra in Toscana, come ha spiegato uno dei fondatori intervistato dalla nostra Iena nel servizio del 5 maggio 2013. “Rodolfo Fiesoli è riuscito a far passare tutto come se fosse una persecuzione da parte del giudice, che era di destra. Così nel Mugello il pregiudizio ha iniziato a fare il suo lavoro”.

Fino a che, nel dicembre 2011, scoppia lo scandalo più grande, con nuove accuse di violenza sessuale. Vengono rinviati a giudizio non solo Rodolfo Fiesoli, ma anche il suo braccio destro Luigi Goffredi e altre 20 persone tra i vertici del Forteto. Il 22 dicembre 2017 Rodolfo Fiesoli viene arrestato e portato in carcere, mentre per Goffredi i reati sono andati in prescrizione.

“A 13 anni sono arrivato al Forteto perché mio padre era stato accusato di abusi sessuali”, racconta Paolo, uno dei ragazzi della comunità, alla nostra Iena nel servizio del 28 aprile 2013. “Rodolfo Fiesoli mi diceva: ‘Vieni in camera mia, si discute’. Mi diede un bacio a stampo”. Ma "il profeta", racconta Paolo, non si limita a questo. “Dopo il bacio comincia a toccare. Mi prendeva la mano, se la metteva sui pantaloni e faceva su e giù. Mi toccava i pantaloni e mi ha messo un dito nel sedere”.

“Sono arrivato al Forteto a 14 anni e sono stato abusato dal Fiesoli. Erano rapporti completi”, ha raccontato alla nostra Iena un altro dei ragazzi cresciuti nella comunità. 

“Quello che è avvenuto lì dentro è un reato seriale”, ci ha detto Maria Luisa Chincarini, membro della Commissione d’Inchiesta sul Forteto stabilita dalla Regione Toscana per indagare sulle violenze nella comunità. “Dietro la meravigliosa realtà della cooperativa agricola con frutteti, oliveti e il caseificio, c’era una specie di setta. Tutti dovevano sottostare alle regole del profeta, il Fiesoli”. 

Anche il sistema degli affidamenti all’interno della comunità sarebbe stato gestito da lui. Infatti, i bambini tolti alle famiglie d’origine venivano sì affidati a una coppia, ma sarebbero poi stati “ridistribuiti” su indicazione del Fiesoli ad altri all’interno del Forteto. “Noi avevamo in affidamento 4 fratelli. Ma ne seguivo solo uno e non con mio marito”, racconta una delle madri affidatarie. 

“A questi bambini veniva fatto il lavaggio del cervello”, ha raccontato Luisa Chincarini della Commissione d’Inchiesta. “Si diceva loro che la famiglia d’origine li violentava”. I bambini sarebbero stati spinti a denunciare violenze da parte delle famiglie d’origine, come ci ha raccontato un ragazzo nel servizio del 28 maggio 2014. “I miei genitori affidatari e il Fiesoli mi hanno fatto denunciare violenze sessuali da parte di mio padre. Dovevo dire che mi faceva filmini pornografici e che mia mamma lo sapeva. Ma non era vero”.

Caso "Forteto", le tappe della nostra inchiesta

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