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Inps, la Cassazione dà ragione a Maria Teresa Arcuri

Vittoria in Cassazione, in una storia giudiziaria che non finisce certo qui, per la funzionaria che ha passato 8 anni da incubo sul lavoro per aver chiesto se il suo capo ha superato il concorso pubblico necessario. Le Iene hanno sollevato e seguito tutto il suo caso

Vittoria in Cassazione per Maria Teresa Arcuri, la funzionaria dell'Inps del cui caso ci siamo occupati per primi e più volte e che abbiamo ripreso quest’anno a partire dal servizio di Roberta Rei del 30 settembre scorso.

La funzionaria ha passato 8 anni da incubo sul lavoro per aver chiesto se il suo capo, Alessandra Infante, avesse davvero superato il concorso pubblico necessario per ricoprire questo incarico. Per aver parlato del suo caso con le Iene, Maria Teresa Arcuri è stata anche sanzionata dall’Inps. Il 7 novembre abbiamo ospitato su questo sito anche l’appello di sua figlia, che è anche suo avvocato, Susanna Simbari, al ministro del Lavoro: “Onorevole Di Maio, aiuti mia madre mobbizzata all’Inps”.

La Cassazione non solo ha confermato l'illegittimità del rimprovero scritto ricevuto dalla donna ma ha anche condannato l'Inps a pagare tutte le spese dei tre gradi di giudizio pari a quasi 20mila euro. La sentenza parla esplicitamente di "assenza di profili di rilevanza disciplinare nel comportamento della dipendente, considerato anzi espressione dei generali doveri di cura del pubblico interesse cui i lavoratori pubblici dovrebbero sempre conformarsi". Ovvero i dipendenti statali hanno il diritto di sapere se i loro capi hanno le carte in regola.

E, se è un primo passo positivo per Maria Teresa Arcuri, la storia umana processuale di questa vicenda non finisce certo qui. E noi, come sempre, continueremo a seguirla.

Guarda qui sotto l’ultimo servizio di Roberta Rei sul caso.

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