> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

La Farnesina ci accusa di "fake news" e Filippo Roma risponde con nuove irregolarità

Un nuovo filmato a Castelnuovo di Porto documenta la procedura irregolare dello spoglio

Filippo Roma risponde punto su punto alle accuse della Farnesina di "fake news" in merito al servizio sui presunti brogli sul voto all'estero. E lo fa denunciando anche nuove irregolarità direttamente nello spoglio dei voti che si è tenuto a Castelnuovo di porto per le elezioni del 4 marzo.

Ricordate il servizio della Iena andato in onda domenica scorsa? Avevamo mostrato un filmato esclusivo che mostra la compravendita di 3000 voti di italiani all'estero a Colonia, in Germania. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta su presunti brogli sul voto all'estero, e Filippo Roma è stato sentito a lungo dal vice questore di Roma Catello Somma. Il 6 marzo il ministero degli Esteri ha diramato una nota dal titolo "Precisazioni della Farnesina sul video delle Iene". Ed ecco le "incongruenze" di cui ci accusa:

1. Secondo la Farnesina "la tipografia nel video non è quella incaricata dal Consolato Generale di Colonia per la stampa del materiale elettorale".

Filippo Roma risponde: "Non abbiamo mai detto che la tipografia dove siamo andati è quella incaricata dal Consolato. E che fosse o no la tipografia incaricata dal Consolato cosa cambia? Non sposta mica il problema! Le schede elettorali erano lì! E la trattativa l'abbiamo documentata con un video molto chiaro".

2. Per il ministero degli Esteri "le schede che appaiono non sono abbinate a certificati elettorali (che contengono i codici elettori) e pertanto risultano inutilizzabili".

Filippo Roma ribatte: "Ma chi gliel'ha detto alla Farnesina che in tipografia non c'erano i certificati elettorali? Ci sono stati? Hanno verificato?"

3. La Farnesina scrive che "nel video non appaiono le buste preaffrancate obbligatorie per legge per la restituzione all'ufficio mittente".

Alla Iena "viene da ridere": "Chi gliel'ha detto al ministero che la tipografia non aveva le buste preaffrancate obbligatorie? Non capiamo dove trovi tutte queste certezze il ministero degli Esteri. Ma soprattutto ci lascia basiti l'ultima precisazione". Che è questa:

4. "Già il 16 febbraio scorso, il Consolato a Colonia aveva denunciato alla Procura della Repubblica i tentativi di inquinare e delegittimare il voto in quella circoscrizione consolare".

Filippo Roma risponde: "Ma allora è tutto vero! Pure al Consolato si erano accorti dei tentativi di inquinare il voto? E di che tentativi si tratta? Perché la Farnesina anziché cercare di infangare il nostro lavoro, non ci spiega esattamente di che inquinamento del voto sta parlando? Le schede elettorali e le buste dei consolati perché erano nelle mani del cacciatore di plichi invece di essere al sicuro nei rispettivi consolati? E soprattutto visto che sono mesi che denunciamo possibili brogli del voto all'estero, visto che anche il Consolato a Colonia aveva lanciato l'allarme alla Procura, a Castelnuovo di Porto avranno messo in pratica tutte le azioni contro i brogli?"

E così la Iena è andata a verificare proprio a Castelnuovo di Porto, mentre si faceva lo spoglio dei voti, se la procedura seguita era corretta. E cioè se rispettava le modalità previste dal ministero dell'Interno, che prevedono che si apra il plico, in cui dentro ci devono essere una busta sigillata con il voto e un tagliandino con un codice che identifica l'elettore che ha votato. Si controlla se il codice corrisponde a un nome sul registro degli italiani residenti all'estero che hanno diritto di voto. E solo se la verifica è positiva si infila il voto nell'urna e si passa al prossimo plico. Questa procedura di controllo va ovviamente fatta prima di inserire il voto nell'urna, perché solo così si possono verificare con certezza due cose: che i voti che saranno conteggiati all'apertura dell'urna saranno i voti di chi ha veramente diritto e che non si possa votare più volte con lo stesso codice. Filippo Roma, però, ha potuto documentare che non tutti hanno seguito la procedura corretta. E proprio al seggio di Colonia un filmato documenta che la presidente apre la busta, non controlla se al tagliandino con il codice corrisponde un italiano che ha diritto al voto e imbuca la scheda con il voto nell'urna.

La Farnesina annuncia che "si riserva ogni possibile azione legale a tutela della propria immagine, anche interessando la Unità specializzata della Polizia postale competente per il contrasto alle c.d. “fake news”. Non sarebbe meglio controllare invece quanto detto da Le Iene?

GUARDA QUI SOTTO IL SERVIZIO DI FILIPPO ROMA ANDATO IN ONDA MERCOLEDI'

Voto all'estero, i nostri servizi

Ultime News

Vedi tutte