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Ospedali da incubo. Asl di Caserta: 54 gli incarichi irregolari. Parlano le vittime della malasanità | VIDEO

C’è chi ha perso l’uso di una mano, chi si è ritrovato con una gamba più corta. Ma anche chi è morto, nella Asl con più decessi evitabili d’Italia di cui vi abbiamo appena parlato nell’inchiesta di Gaetano Pecoraro. E, proprio il giorno dopo il nostro servizio, da Caserta arriva il numero preciso nel caso dei dirigenti sanitari con incarichi irregolari che abbiamo denunciato 

Vi ricordate delle nomine irregolari di dirigenti sanitari in alcuni ospedali del Casertano di cui vi abbiamo parlato ieri? Sapete quante sono? 54. A dircelo è la stessa Asl di Caserta, giorno dopo la messa in onda del servizio del nostro Gaetano Pecoraro sulla malasanità.

Da oltre dieci anni questi incarichi sono ricoperti da “facenti funzione”, assunti tramite "articolo 18". Sono in pratica sostituti a tempo, rinnovati ogni 6 mesi, da anni, anche se mancano dei titoli completi necessari per le loro funzioni, che partono da quella di primario e arrivano ai dirigenti sanitari di livello più alto. 

“Sono soggetti a ricatto, quindi se non fanno quello che gli viene detto da chi li ha nominati rischiano il posto”, racconta un medico. “E sono persone che non hanno titoli e che non hanno mai fatto un concorso”.

Nelle prossime settimane, promette ora l’Asl di Caserta, partiranno le procedure per il bando di assunzione di direttori di reparto e dipartimenti “in regola”.

“È la prima volta dopo diversi anni che Caserta ha la possibilità di assumere così tanti primari”, commenta il direttore generale dell’Asl di Caserta Mario De Biasio. “Abbiamo situazioni di articolo 18 che continuano da oltre vent’anni”.

La questione della malasanità nel Casertano non è limitata alle sole nomine irregolari tra dirigenti. Ci sono anche ospedali fantasma, sporcizia, formiche nei bagni, topi morti e Tac troppo vecchie per rilevare un tumore. Tutto questo si traduce in morti evitabili e danni fisici permanenti ai pazienti. Nei due servizi, che vi riproponiamo in fondo all’articolo, abbiamo raccontato il caso del chirurgo Nazario Di Cicco, umanamente distrutto per 18 anni perché ha denunciato la malasanità, il caso appunto degli incarichi regolari e soprattutto la situazione al collasso igienico-sanitario di alcuni ospedali e reparti.

Qui sotto potete vedere nuove testimonianze di chi ha subìto in prima persona la malasanità, ma anche di chi purtroppo non può più raccontarla.

 

Antonio si è ritrovato con una gamba più corta dell’altra a causa dell’inserimento sbagliato di una protesi. “Appena operato se n’è uscita subito, così sono stato sottoposto a un altro intervento”, spiega. “A quel punto è emerso che la gamba operata era un centimetro e mezzo più corta dell’altra”. E come se non bastasse, gli hanno tagliato anche il nervo sciatico. Oltre che fisico, il danno per Antonio è stato anche economico perché ha perso il suo posto come operaio in un’impresa di pulizie ferroviarie.

 

Anche a Domenico la malasanità di Caserta ha causato la perdita del lavoro. Tutta colpa di una terribile leggerezza in Pronto soccorso. “Avevo un buco in mezzo alla mano. Stavamo aspettando la radiografia, ma i dottori me l’hanno ricucita”, racconta al nostro Gaetano Pecoraro. “Quando poi arrivano le lastre il medico si accorge che c’era un corpo estraneo nell’arto”. Gli parlano di un frammento di osso, ma vuole vederci chiaro. Dai nuovi accertamenti presso altre strutture ospedaliere viene fuori un’altra verità: “Avevo un sasso di 3 centimetri che nessuno ha notato, come un tendine spezzato e la lacerazione dei nervi”. Così lui non ha più potuto usare la mano e ha perso il lavoro.

 

C’è anche chi non può più raccontare la malasanità perché è morto proprio in un letto di quegli ospedali. “Mi presento in pronto soccorso con mio padre che accusava dolori fortissimi alla pancia e alla schiena”, ci racconta Laura. Nonostante le urla dai dolori, i medici lo dimettono parlano di un calcolo alla cistifellea. Le fitte proseguono per ore finché non viene ricoverato, questa volta i medici gli diagnosticano un aneurisma. Il papà di Laura morirà poco dopo.

 

Guarda qui sotto i due servizi completi di Gaetano Pecoraro sulla malasanità a Caserta.

 

 

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