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News | di Matteo Gamba |

Migranti, Trump cede: basta bambini separati dai genitori

Bambini separati da mamma e papà al confine: un audio con le loro lacrime scuote l'America e costringe il presidente a cancellare la misura. Noi de Le Iene vi raccontiamo cosa succede lungo il muro con il Messico

La separazione dei bambini dalle loro famiglie alla frontiera fra Messico e Stati Uniti ha diviso l’America, perfino i coniugi Trump. Prima i Repubblicani, il partito di Trump, si sono disposti a votare per eliminarla. Poi il presidente l'ha cancellata con un ordine esecutivo.

In un momento in cui il tema dell’immigrazione sembra dividere il mondo intero, Italia in testa (dal caso Aquarius al censimento dei rom proposto da Salvini). La separazione figli-genitori era il frutto della politica di “tolleranza zero” voluta dal presidente Usa, Donald Trump, che ha vinto le elezioni anche con la promessa di completare il muro alla frontiera con il Messico e di bloccare l’immigrazione da quel Paese e da un po’ tutta l’America Latina. 

Tra metà aprile e fine maggio, dopo aver passato il confine, duemila bambini sono stati separati delle loro famiglie
 e rinchiusi in istituti (pure i neonati, anche i fratelli e sorelle venivano divisi). I genitori restavano in stato di detenzione fino alla risposta alla domanda di asilo, che può arrivare dopo settimane o anche mesi. Lungo quel muro ci siamo stati anche noi de Le Iene con un servizio di Gaston Zama e Cizco.

Il dietrofront dei Repubblicani, prima, e poi di Trump, è arrivato anche per l'ondata di sdegno suscitata nell'opinione pubblica per un audio, registrato in un centro di detenzione e pubblicato sul quotidiano online americano Pro Pubblica, una no profit dedicata al giornalismo investigativo che in redazione vanta 16 premi Pulitzer. 

Dieci migranti minorenni sono stati appena separati dai loro genitori, si sente il pianto dei bambini in un centro di detenzione (clicca qui per ascoltare l'audio). I bambini chiamano più volte mamma e papà. "Bene, abbiamo una orchestra, quello che manca è il direttore d'orchestra", commenta un agente.

L'agenzia di stampa Associated Press ha documentato i casi di bambini che, nell’attesa, venivano rinchiusi in delle gabbie, come nella foto che vedete in alto, con bottiglie d'acqua, coperte termiche e patatine. Contro queste politiche si è espressa l’Onu. ll segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato che "i bambini non devono essere traumatizzati dividendoli dai genitori”. Era intervenuta pure la moglie di Trump, la first lady Melania: “Odio vedere i bambini separati dalle loro famiglie al confine”. 

Nel 2017 anche noi de Le Iene siamo stati lungo “il muro di Trump”. Cizco parte tentanto scalare, vestito da Iena e con la maschera di Trump, quella muraglia di ferro e cemento. La nostra Iena raccoglie gli umori, soprattutto gli insulti a Trump, che vorrebbe oltre tutto che il Messico pagasse la metà delle spese di costruzione del muro (il presidente messicano si rifiuta). Cizco mostra un video, “Jump the Wall”, in cui un esperto free climber messicano, Patricio, propone corsi gratuiti per scavalcarlo, che diventa subito virale. 

Su Facebook arrivano centinaia di messaggi di solidarietà da tutto il mondo ma anche insulti razzisti e di minacce di morte da gruppi e persone pro Trump degli Stati Uniti. Il fatto è che a mettere in piedi il tutto siamo stati noi de Le Iene. Le reazioni hanno superato le attese, in positivo e purtroppo anche in negativo: volevamo solo dimostrare, in modo scherzoso, solidarietà al popolo messicano.

Un popolo irriso dai fan più estremi di Trump ma che spesso fa i lavori più pesanti in America, con la gente costretta poi a tornare in Messico con viaggi, orari e code massacranti.

Qualcuno riesce a scavalcare comunque il muro. Ma sono pochi “fortunati” perché quella è spesso solo la tappa finale di un viaggio massacrante nel deserto che negli ultimi 5 anni ha provocato più di 3.000 morti, soprattutto tra donne e bambini.

Il muro divide il benessere da chi vive ancora sotto la soglia di povertà, sorvegliato da elicotteri, droni, satelliti, palloni aerostatici ad hoc. Le spese? La polizia di frontiera costa ogni anno agli Stati Uniti più di Cia e Fbi e della guerra in Afghanistan, ovvero 13,5 miliardi di dollari. Gli americani, i più grandi consumatori al mondo di cocaina, ne importano il 93% da quel confine con il Messico e ricambiano esportando, sempre su quella frontiera, 253 mila armi ogni anno.

Sfoglia qui sotto nella gallery le foto del servizio.

Migranti, cosa succede sotto il muro di Trump con il Messico: le foto

 
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A proposito: chi sta costruendo il muro? Sempre operai messicani, che per paradosso si stanno chiudendo dentro da soli. E non è certo l’unico muro del mondo, ecco alcuni dei più grandi: 1.800 km separano Arabia Saudita e Yemen, 300 km dividono a Cipro zona greca e zona turca, 30 km ci sono tra Bulgaria e Turchia,  700 tra Iran e Pakistan, 230 tra Israele ed Egitto, 730 tra Israele e Palestina, 500 tra Zimbabwe e Botswana, 2.700 tra Marocco e Sahara, 4.000 tra India e Bangladesh, 2.000 tra Pakistan e Afghanistan e un muro lunghissimo sta nascendo tra Ucraina e Russia.

A noi, rispetto a chi ama i muri, piace molto di più il motto dei nostri amici messicani: “Gli unici muri che non si possono superare sono quelli nella nostra testa!”.

Guarda qui in basso il servizio integrale di Gaston Zama e Cizco.

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