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Non solo Bramini: “Io, truffato dal commercialista e fatto fallire dall'Agenzia delle Entrate”

Al sit in per l’imprenditore di Monza, abbiamo incontrato una nostra vecchia conoscenza, salvato da un servizio de Le Iene

 

 

Non solo Sergio Bramini. Sono tanti gli imprenditori e gli artigiani che si sono ritrovati con il rischio di vedersi la casa confiscata come nel caso di Monza, dell’uomo fallito perché lo Stato non gli ha mai pagato 4 milioni e che ora è sotto sfratto di cui vi abbiamo raccontato ieri una nuova puntata. Proprio a lui ha voluto portare la sua solidarietà e vicinanza Pietro Menghini, presente al sit-in davanti a casa Bramini. Abbiamo conosciuto l’artigiano nel 2015 grazie a un servizio di Luigi Pelazza.

“Ho subìto una truffa da parte del mio commercialista. Nonostante fosse successo anche ad altri artigiani, l’Agenzia delle Entrate mi ha massacrato con un’esagerazione di sanzioni”, spiega. “Grazie al servizio de Le Iene è stata costretta a fare marcia indietro. Dopo cinque anni però: il danno è stato incalcolabile”. Ora Pietro ha fatto richiesta di risarcimento.

“Nel 2008 vengo a sapere che il commercialista non versava i soldi delle tasse allo Stato”, aveva spiegato a Luigi Pelazza nel servizio che vi riproponiamo qui sotto. “Per l’Agenzia delle entrate ero un evasore, così il fisco mi ha chiesto 70 mila euro in 60 giorni”. Un fulmine a ciel sereno e la situazione precipita. “E’ arrivata la cartella di Equitalia di circa 200 mila euro perché hanno applicato tutte le sanzioni possibili come se fossi un evasore totale”. Pietro allora chiede un prestito alla banca, ma non riesce a sanare il debito. “Equitalia mi ha ipotecato la casa e pignorato conti e crediti verso terzi”. La sua ditta chiude per colpa del commercialista, come riconosciuto anche dalla sentenza del Tribunale: la cifra da pagare all’Agenzia delle entrate scende a 28 mila.

Ma Meneghini non si accontenta. Ci sono anni di sofferenze da sanare: “Ho presentato una mozione contro l’Agenzia delle Entrate, voglio un risarcimento per il male fatto a me, alla mia famiglia e alla mia azienda”. Anche per questo ha voluto essere presente davanti a casa Bramini nel giorno in cui era prevista la notifica di sfratto all’imprenditore monzese. “Anch’io ho voluto partecipare a questa tristissima manifestazione perché è una cosa ingiusta: la difficoltà più grande sono le istituzioni”.

Guarda qui sotto il servizio sul suo caso, e più in basso quelli dedicati alla vicenda di Sergio Bramini.

 

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