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Vicini di casa da incubo: c'è un accordo. Reggerà?

La Iena Giulio Golia ci aveva raccontato di una lite tra vicini, a Ghedi (Brescia), che aveva superato ogni limite, tra lanci di escrementi e genitali in mostra. In Tribunale ora spunta una “bozza di intesa”

I vicini da incubo fanno un passo indietro. Ieri si è tenuta l’udienza in Tribunale sul caso dei vicini molesti di Ghedi (Brescia) ed è stato richiesto e accettato un rinvio al 7 giugno. Sembra infatti che ci sia una prima intesa tra le parti, cioè gli abitanti delle case sulla via e la famiglia Bellotti. Della storia vi abbiamo parlato con un servizio di Giulio Golia.

“È stato trovato un accordo nella causa civile: in sostanza la strada verrà liberata dai Bellotti, che rimuoveranno la catena. In cambio gli abitanti della via ritireranno le loro querele. Le altre denunce a carico dei Bellotti seguiranno invece il loro corso”, ci ha spiegato l’avvocato dei ricorrenti. “Abbiamo chiesto un rinvio, ma serve solo per le firme.”

Il nostro Giulio Golia ci ha raccontato del vicinato di Ghedi il 4 aprile scorso. Il problema è sorto 4 anni fa: ogni padrone di casa ha anche la proprietà di una frazione di strada di fronte, perciò la famiglia Bellotti ha montato delle catene all'inizio e alla fine della proprietà. Risultato: i vicini di casa non riuscivano a passare per quel tratto della via. È però in vigore il diritto di transito per tutti i residenti nella strada, essendo quella l'unica strada utilizzabile per raggiungere tutte le abitazioni. A seguito delle lamentele del vicinato, la famiglia Bellotti ha iniziato a rendere impossibile la vita di tutti: oltre ai ripetuti insulti e alle minacce, come testimoniano le telecamere di sorveglianza, i Bellotti lanciano escrementi nei cortili e mostrano le parti intime ai vicini.

Con l’accordo fra le parti, questa quanto meno spiacevole situazione “condominiale” sembra andare verso un lieto fine. Sempre che i Bellotti lo rispettino.

Guarda qui sotto i due articoli che avevamo dedicato alla storia e il servizio di Giulio Golia.

- Non bastavano escrementi e parti intime, ora pure la denuncia

- Vicini da incubo, cartellino rosso dal questore: è stalking

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