> External link Facebook Facebook Messenger Full Screen Google+ Instagram LinkedIn News mostra di più Twitter WhatsApp Close
News |

Omicidio Willy Branchi: l'identikit del presunto assassino tra pedofilia e orge

Attenzione!
La visione di questo video è vietata ai minori. Accedi per verificare i tuoi dati.Ci dispiace, la tua età non ti permette di accedere alla visione di questo contenuto.

Rivelazioni clamorose nella seconda puntata dell’inchiesta di Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli su Willy Branchi, il diciottenne con deficit cognitivi trucidato trent’anni fa a Goro (Ferrara) 

L’identikit del presunto assassino di Willy Branchi si fa più nitido. Dopo 30 anni dall’omicidio del ragazzo, appena maggiorenne con un lieve ritardo mentale, un nome non è ancora stato scritto nero su bianco. Ci sono solo le dichiarazioni spontanee del prete di Goro, il paese in cui Willy è stato barbaramente ucciso.

Dopo il primo servizio e la richiesta della Procura di Ferrara di nuove analisi del dna, Antonino Monteleone e Riccardo Spagnoli seguono una nuova pista, un intreccio di omertà, bugie e indizi: quella delle orge e dei festini a sfondo sessuale. Che cosa succedeva in quegli anni in questo paese della provincia di Ferrara?

Don Tiziano confida al giornalista Nicola Bianchi il nome del presunto assassino che proprio nei giorni successivi all’omicidio finisce in cura psichiatrica. A questa testimonianza si aggiunge quella del medico del paese ai tempi sposato con la sorella del presunto omicida: un uomo sposato, con figli e una vita parallela di rapporti omosessuali.

In questa storia si aggiunge una nuova persona: Carlo Selvatico che a quell’epoca si presentava come Oscar Guidi. Lui ci parla di un certo Enea, ai tempi minorenne, con il quale aveva avuto una relazione nel 1988. “Una persona all’avanguardia, ma anche violenta”, come dice al nostro Antonino Monteleone. In particolare ricorda l’episodio di una catenina.  

E proprio questo fatto ce lo racconta lo stesso Enea che fa una premessa: “Io sono sposato e non sono gay, ma se si trovava qualcuno che ti faceva un bocchino ci stavo”. Il rapporto tra Carlo ed Enea prosegue. “Lui un giorno si è presentato con una catenina al collo con il mio nome. In tanti l’hanno notata e gliel’ho dovuta strappare”.

Proprio Enea abita vicino al presunto assassino indicato dal prete. Il nostro Antonino è andato a parlare anche con uno dei due figli di quest’uomo, che però non vuole commentare. Intanto Goro prova a continuare a custodire il segreto della morte di Willy.

Ultime News

Vedi tutte