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Alvin è in Italia con il papà: l'incubo Isis è finito | VIDEO

Il bambino è stato liberato ieri da un campo per prigionieri dell’Isis, è appena atterrato a Roma. Noi de Le Iene, che con Luigi Pelazza l'abbiamo ritrovato e abbiamo portato il suo caso sotto i riflettori dei media italiani e internazionali, festeggiamo finalmente una buona notizia e ringraziamo chi ci ha aiutato a far tornare questo bambino di 11 anni nel suo paese

Un sorriso finalmente di piena gioia segna la fine del terribile incubo vissuto da Alvin: il bambino di 11 anni è appena rientrato in Italia e ha potuto riabbracciare papà Afrim. Finalmente libero e lontano da dove ha vissuto un dramma indicibile. Alvin è atterrato allle 7.10 all’aeroporto di Roma Fiumicino. Ora torna con il padre e le due sorelle (la prima la vedete con il papà nella foto sopra, la seconda nella prima della gallery in basso) a Barzago, in provincia di Lecco, dove viveva fino a 5 anni fa.

Nato in Italia da genitori originari dell’Albania, Alvin Berisha era stato portato via dall’Italia dalla madre nel 2014, quando aveva solo 6 anni. La mamma, che si era radicalizzata, l’aveva portato in Siria per unirsi all’Isis. È stata poi uccisa durante un bombardamento assieme agli altri figli avuti da un militante del sedicente Stato islamico. Solo Alvin è sopravvissuto: zoppica ancora per le ferite di quell'esplosione.

Era rimasto solo nel campo di Al Hol in Siria, dove vivono in prigionia migliaia di mogli dei miliziani dell’Isis con i loro bambini. Lì l’abbiamo ritrovato noi de Le Iene assieme al padre Afrim come vi abbiamo raccontato con il servizio di Luigi Pelazza, portando il suo caso sotto i riflettori di tutti i media italiani e internazionali. Oggi possiamo festeggiare commossi la sua liberazione di ieri.

Prima Alvin è stato portato nella sede della Mezzaluna Rossa di Damasco in Siria (clicca qui per il video), poi è arrivato a Beirut, dove gli è stato dato il visto d’ingresso per l’Italia entrando nella nostra ambasciata. Lì lo abbiamo incontrato con Luigi Pelazza. Stamane è arrivato in Italia in volo dal Libano

L’operazione che l’ha riportato nel nostro paese è stata realizzata grazie alla collaborazione di forze di polizia e del governo italiano e albanese, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. E un ringraziamento particolare va ai diplomatici della Farnesina con cui noi de Le Iene siamo stati in stretto contatto per settimane, con persone estremamente capaci, competenti e professionali. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto subito sul caso parlando di "una notizia che riempie il cuore".

La mobilitazione per Alvin è partita il 15 ottobre scorso con il servizio de Le Iene di Luigi Pelazza. Nel 2016, in un primo servizio, la Iena ci aveva raccontato della lotta del padre Afrim per riportarlo in Italia. Siamo tornati da lui, che non vedeva più il figlio dal 2014: “Sono 5 anni che posso guardare solo queste foto”.

Dovevamo provare a prendere in mano la situazione. Siamo andati con Afrim nel campo di prigionieri dell’Isis di Al Hol in Siria, dove Alvin era rimasto solo.

Dopo una lunghissima attesa papà e figlio si sono finalmente incontrati e riuniti in un commovente abbraccio. Il bambino sembra ancora un po’ confuso ma riconosce subito il suo papà e la sua delusione è grandissima quando capisce che non può tornare a casa con lui. Nessuna autorità sembrava volerci aiutare. 

Non è stato così e ringraziamo ancora i diplomatici della Farnesina, le forze di polizia e del governo italiano e albanese, Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per aver realizzato questa complessa operazione e permesso ad Alvin di tornare in Italia.

Ora questo bambino potrà abbracciare ogni volta che vuole il papà e le sorelle. Libero.

Ecco qui sotto le foto della liberazione di Alvin.

Alvin libero a Beirut: le foto

 
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Qui sotto trovate il reportage di Luigi Pelazza del 15 ottobre.

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