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“Approvata la legge Bramini per difendere gli sfrattati!” | VIDEO

Nel Dl semplificazioni approvato alla Camera è contenuta anche la Legge Bramini a tutela di chi è indebitato o fallito durante gli sfratti delle case. Ci ha lavorato il consulente del governo Sergio Bramini, che suo malgrado conosce bene la materia. Come vi abbiamo raccontato per primi noi de Le Iene con Alessandro De Giuseppe, Sergio infatti è fallito nonostante vantasse 4 milioni di euro di crediti dallo Stato ed è stato poi pure sgomberato dalla sua casa

Approvata la Legge Bramini, contenuta nel decreto Semplificazioni che ha ricevuto alla Camera (con il voto di fiducia) 275 voti favorevoli, 206 voti contrari e 27 astenuti. E’ la vittoria anche di Sergio Bramini, l’imprenditore fallito e sgomberato dalla sua casa di Monza nonostante avesse 4 milioni di crediti mai pagati dallo Stato. “Sono felice ed emozionato, il caposaldo della Legge Bramini è legge. E lo è finalmente per tutti”, commenta nel video che potete vedere qui sopra e che ci ha inviato per ringraziarci. Noi de Le Iene continuiamo a seguirlo dopo aver raccontato per primi la sua storia, dal fallimento fino al suo ruolo attuale di consulente del governo, proprio sul tema degli sfratti.

“Il custode giudiziario non potrà più sloggiare né il debitore né gli occupanti dell’abitazione”, spiega l’imprenditore sgomberato dalla sua casa lo scorso 18 maggio. “Questo concede al debitore di continuare ad abitare la propria casa per mesi evitando momenti traumatici a cui può portare lo sloggio forzato. Così il debitore avrà il tempo di trovare un’idonea sistemazione alla famiglia”.

È una legge che darà dignità sia ai debitori proprietari di case pignorate che ai familiari che convivono. Non perderanno il possesso dell’immobile fino al decreto di trasferimento che conclude l’espropriazione forzata dell’immobile pignorato.

Per Bramini è una vittoria che l’ha visto impegnato in prima persona come consulente del lavoro del governo giallo-verde. Sia Luigi Di Maio che Matteo Salvini gli avevano proposto questo impegno, durante lo sloggio della scorsa primavera. “Abbiamo fatto breccia nella legge delle esecuzioni immobiliari”, continua l’imprenditore. “Nelle ultime settimane l’applicazione della legge, applicata con la sua violenza, ha causato ben tre suicidi. Continuerò a impegnarmi per nuove altre modifiche e altre nuove leggi. Voglio ringraziare Le Iene e tutti quelli che credono nel mio impegno per leggi più giuste”.

È la seconda buona notizia per Bramini negli ultimi due mesi. A fine 2018 il tribunale di Brescia ha bloccato l’esproprio dei suoi beni, accettando la richiesta di liquidazione per sovraindebitamento secondo la cosiddetta “legge antisuicidi”. L’imprenditore ha 4 anni per cedere i suoi beni a un prezzo congruo. Al termine della procedura tutti i suoi debiti saranno dichiarati cancellati.

Verrebbe bloccato così l’esproprio della sua casa: l’asta per la vendita è andata deserta ed è stata assegnata poi a un imprenditore cinese attraverso una successiva “apertura delle buste” con una procedura la cui regolarità viene contestata da Bramini.

Ecco qui sotto tutti gli articoli e i servizi principali che abbiamo dedicato al caso Sergio Bramini.

 

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