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Eroi del bus incendiato, ecco la cittadinanza ad Adam e Ramy: Le Iene da Salvini | VIDEO

Adam El Hamami e Ramy Shehata sono cittadini italiani. Si è esaudito il desiderio di ricevere la cittadinanza dopo che lo scorso 20 marzo a San Donato, in provincia di Milano, hanno salvato i compagni di scuola da un pullman incendiato da un autista ubriaco. Anche noi de Le Iene siamo stati dal ministro Matteo Salvini che inizialmente proprio non ne voleva sapere di riconoscere loro la cittadinanza italiana

Adam El Hamami e Ramy Shehata hanno ricevuto la cittadinanza italiana. Tutti abbiamo ancora in mente le immagini dell’autobus incendiato lo scorso 20 marzo a San Donato, in provincia di Milano, e ancora di più ricordiamo il sangue freddo e il coraggio dei due ragazzini che hanno aiutato i compagni a mettersi in salvo sfuggendo dal conducente che ubriaco ha dato alle fiamme il mezzo. Il desiderio più grande di Adam e Ramy è sempre stato quello di diventare cittadini italiani. Anche noi de Le Iene abbiamo voluto realizzare questo sogno strappando (con non poche difficoltà) la promessa al ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo che il nostro Alessandro Di Sarno lo ha “bullizzato”, come potete vedere nel servizio qui sopra.

Da qualche ora, è stato ufficializzato il conferimento della cittadinanza italiana "per meriti speciali" ai due ragazzi di origine marocchina ed egiziana, che hanno contribuito a sventare l'attentato al bus. Nei suoi due decreti, Sergio Mattarella ritiene che sia Adam che Ramy abbiano "reso eminenti servizi al nostro Paese, in cui aspirano a rimanere". Dopo il provvedimento del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica, la sindaca di Crema (la città in cui i due ragazzini risiedono) ha trascritto i certificati: “Cittadini dei nostri cuori, prima ancora che dell'Italia, un Paese che vi chiediamo di continuare ad amare e servire", ha detto Stefania Bonaldi.

Guarda qui sotto le foto della cerimonia di consegna della cittadinanza italiana ad Adam e Ramy

Adam e Ramy, eroi dell'autobus, sono cittadini italiani

 
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Fin da subito, noi de Le Iene abbiamo tifato per i due ragazzini. Rami è nato in Italia da genitori egiziani, al suo sogno di diventare cittadino italiano, Salvini aveva risposto che la cittadinanza “non è un Luna Park”. Il ministro aveva detto anche che “è una scelta che potrà fare quando diventerà parlamentare per intanto la legge sulla cittadinanza va bene così com’è”. Alessandro Di Sarno allora si è messo sulle tracce del ministro. Da lontano gli parla di Rami e Salvini dice che “potrebbe essere mio figlio”. Le guardie del corpo fanno strani gesti perché Di Sarno in mano ha qualcosa di molto pericoloso. Si tratta di una enorme spilla tonda con sopra la scritta “Sono un bullo”. Il vicepremier sta al gioco e accetta di attaccarla alla giacca. Però ci tiene a precisare che lui non è un bullo, è uno che difende i bullizzati dai bulli. Tornato in redazione la Iena ripensa alle parole di Salvini e decide di tornare da lui per fare ordine nella sua testa. Nella sede della Lega Di Sarno, che ormai segue Salvini come un’ombra, gli chiede “chi più del figlio putativo del ministro degli Interni merita la cittadinanza italiana”? Salvini cede e dice sì alla cittadinanza a Ramy.

Ora gli resta solo un altro desiderio, incontrare Papa Francesco: “Io sono musulmano praticante, nessuno meglio di lui potrebbe spiegarmi che cosa è la religione cristiana”.

Noi de Le Iene, abbiamo preso a cuore gli studenti del pullman di San Donato anche per un’altra storia. La nostra Alice Martinelli ha voluto incontrare Guglielmo, il ragazzo che ha gridato “ti amo” fuggendo dal pullman in fiamme. Quando lo incontriamo ci svela cosa voleva dire quella frase: “Era rivolta al Signore, sul pullman eravamo tutti disperati e anch’io ho voluto fare la mia preghiera. Quando siamo riusciti a salvarci mi è sembrato che si fosse avverata quindi ho voluto ringraziare Dio e ho urlato 'Dio ti amo'”.

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