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L'orrore in Vietnam: in vacanza fra i cani macellati | VIDEO

Una nostra segnalatrice ci manda questo video terribile: teste e corpi di cani smembrati e in vendita in un mercatino vietnamita. Nonostante alcuni (pochi) divieti, la mattanza in Asia prosegue, come vi abbiamo raccontato anche nel servizio sul mercato cinese della carne di cane di Yulin di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano

Un orrore che non sembra volersi fermare. E che ancora una volta vogliamo documentarvi, attraverso questo breve filmato che arriva dal Vietnam. Un orrore che non si arresta neanche davanti alle risoluzioni ufficiali e ai proclami del primo cittadino di Hanoi, capitale del Paese.  

Ci troviamo, come nel servizio di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano sul Festival cinese della carne di cane di Yulin che vi riproponiamo qui sotto, ancora una volta in un mercato popolare, su di una bancarella sporca e improvvisata alla meglio lungo una strada trafficata da locali e turisti.

In “bella mostra” tre teste di cane, probabilmente pitbull o comunque di razza molossoide, mozzate di recente. Ci troviamo in Vietnam dicevamo, precisamente al mercato di Duong Don, nella località turistica di Phu Quoc.

Una zona poco battuta rispetto ad altre località più rinomate del Paese, e allora la nostra telespettatrice che ci manda il video (una turista che ha soggiornato in un albergo nei pressi del mercato) si è potuta avvicinare senza troppi problemi. E senza destare particolari sospetti, anche perché lì mangiare la carne di cane è normale.

Succede in Vietnam, in quello stesso Paese che solo pochi mesi fa sembrava aver deciso di dire un secco no a questa pratica brutale. Era stato infatti il primo cittadino di Hanoi a dichiarare vietata la vendita di carne di cane. Un divieto progressivo sino ad arrivare al 2021, anno dello stop definitivo (per la sola capitale, però) anche per i ristoranti che ancora servono questa “pietanza” tanto comune (nel mondo asiatico) quanto “ricercata” da molti forestieri.

"Macellare e usare carne di cane e di gatto ha creato obiezioni tra i turisti e i visitatori internazionali che vivono ad Hanoi", avevano spiegato le autorità, "colpendo l'immagine di una capitale civilizzata". Non dunque un riconoscimento in sé di una pratica crudele e brutale, ma una mera questione di immagine internazionale. Sempre meglio di nulla. Ma come state vedendo da questo video il Vietnam, quello lontano dalle macchine fotografiche dei turisti, non riesce ancora a rinunciare a questo orrore.

Speravamo che il Vietnam potesse davvero seguire l’esempio di Taiwan, dove il primo parlamento asiatico al mondo ha approvato una legge che vieta l’uccisione di cani e gatti per l’alimentazione umana. Un divieto che aveva comportato anche un adeguamento delle leggi locali, sanzionando fino a due anni di carcere e al pagamento di multe salate (fino a 65mila euro) i trasgressori.

Ma l’Asia e non solo (succede lo stesso, ad esempio, anche in alcune parti della Nigeria) cercano di rimanere ancora attaccate a queste “tradizioni alimentari” millenarie, che tanto orrore destano (giustamente) alle nostre latitudini. Come la stessa Corea del Sud, nonostante le notizie di divieto del mercato che erano circolate nei mesi scorsi. Sì, perché la Corea del Sud, che consuma per la propria alimentazione quasi un milione di cani all’anno, aveva recentemente dichiarato la chiusura di un mercato della carne di cane. Salvo poi aprirlo in una nuova zona del Paese, e dunque niente di buono per i poveri animali.

Un orrore insomma, che noi de Le Iene vi avevamo documentato in primissima persona, attraverso il reportage esclusivo di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano dal festival di Yulin, in Cina.

Immagini terribili, sconvolgenti, che raccontano appunto il festival più famoso, diventato bersaglio dell'opinione pubblica internazionale: 10 giorni di “festeggiamenti” a base di carne di cane che sono la punta dell'iceberg del mercato della carne di cane in Cina.

Una “festa” che porta con sé l’inevitabile corollario: migliaia di cani e gatti macellati (come d’altronde in tutto il Paese) davanti agli occhi di tutti, bambini compresi, in onore di quella che nel sud della Cina viene considerata una tradizione. Una questione culturale, certo, come da noi è considerato normale mangiare il maiale o il coniglio. Ma di una crudeltà inaudita: cani e gatti vengono presi con un punzone di ferro per il collo, bastonati per essere storditi, e poi sgozzati sulla strada. Senza alcun rispetto delle condizioni igieniche. Ed è per questo che a Yulin è praticamente impedito agli stranieri di entrare, per paura che possano uscire immagini compromettenti per gli affari del mercato della carne di cane. E che noi siamo riusciti a documentare.

Il reportage di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano vi aveva poi mostrato anche l’impegno di altri uomini, come l’attivista italiano Davide Acito (e il suo centro Island Dog Village EF, creato in collaborazione con la stilista Elisabetta Franchi e l’aiuto di Action Project Animal) per combattere questa piaga e salvare da morte certa quegli animali. E proprio Davide, sul mercato fiorente del Vietnam, ci spiega: “Il Paese è la patria storica della tradizione alimentare basata sulla carne di cane, e da qui questa tradizione si è poi diffusa in tutta la parte meridionale Asia. Come in Corea del Sud, dove c’è un altro festival (quello di Bok Nal) che inizia subito dopo Yulin e dura ben 30 giorni. Anche in Indonesia, come in Vietnam si può assistere a spettacoli rivoltanti come quelli visti per le strade di Yulin, tutti i giorni, con motorini che girano con i cani legati dietro e macellazioni ovunque”.

Ma Davide, per quei poveri cani e gatti che hanno avuto la sfortuna di vivere nella zona dove si svolge il festival di Yulin, ha fatto tantissimo, sottraendoli a quegli aguzzini, curandoli e facendoli arrivare in Europa e in Italia per le adozioni (come potete vedere qui). Nel luogo loro più idoneo, non i tavolacci insanguinati di un mercato asiatico ma nelle nostre case.

Una fortuna che i cani del mercato vietnamita di Duong Don e di altri luoghi simili del Vietnam, non hanno avuto. 

Guarda qui sotto la versione integrale non censurata e mai andata in onda, del servizio sul festival di Yulin.

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