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Carabiniere ucciso, confessa ragazzo americano: ecco perché l'ha accoltellato

I due ventenni Usa, in vacanza a Roma, avevano rubato la borsa a uno spacciatore che aveva venduto aspirina invece di cocaina. Mario Cerciello Rega era intervenuto in borghese con un collega. Noi avevamo avuto la fortuna di conoscere il vice brigadiere in un nostro servizio: il ricordo di Luigi Pelazza dell’amico scomparso

Un furto per vendetta contro uno spacciatore di due ricchi ragazzi americani, che si erano ritrovati aspirina invece di cocaina nella droga che avevano comprato da lui. Sarebbe morto per questo Mario Cerciello Rega, il carabiniere, che aveva scoperto tutto e che per questo è stato accoltellato a morte da uno dei due nella notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio a Roma.

Avevamo conosciuto Mario durante l’intervento dei carabinieri in un servizio di Luigi Pelazza sulla “banda dei Rolex” (foto sotto), che vi riproponiamo in fondo all'articolo. Sopra, potete vedere il ricordo della Iena dell'amico che ha perduto: alla sua famiglia mandiamo l’abbraccio più forte nel dolore.


I due americani in vacanza in Italia, Elder Finnegan Lee di 20 anni e Gabriel Christian Natale Hjorth di 18, che vedete nella foto più in alto, sono stati prelevati in un hotel a quattro stelle da oltre 200 euro a notte nel pieno centro di Roma. Uno dei due, Lee, quello con i capelli tinti di biondo, ha confessato: “Sono stato io ad accoltellare il militare”.

Questa la dinamica dei fatti ricostruita finora. Giovedì sera i due ragazzi vanno a comprare cocaina in zona Trastevere, ma scoprono poi di aver acquistato in realtà solo un po' di aspirina tritata. Tornano a cercare lo spacciatore e per vendetta gli rubano il borsello: all’interno ci sono soldi, forse altra droga e il suo cellulare.

Il pusher chiama il suo telefono e li minaccia: "So chi siete, se non mi restituite le mie cose vi vengo a cercare e vi ammazzo". Si accordano per uno scambio sotto al loro albergo vicino piazza Cavour. Lo spacciatore però avvisa del tutto i carabinieri, senza parlare della droga, e non si presenta.

All'appuntamento arrivano invece due militari in borghese che chiedono i documenti ai ragazzi. Sono le tre di notte: uno dei due accoltella otto volte Mario Cerciello Rega. L'altro carabiniere, Andrea Varriale, anche lui aggredito, cerca inutilmente di soccorrere il collega, i ragazzi fuggono, verranno rintracciati la mattina dopo. Il vice brigadiere Cerciello Rega, 35 anni, sposato da un mese, muore dopo pochi minuti.

"Nella sua nuda essenza anche la tragedia più grande è fatta di numeri”, ha scritto l’Arma dei Carabinieri su Facebook. “Il Vice Brigadiere Mario Cerciello Rega aveva 35 anni, era sposato da 43 giorni e 13 ne erano passati dal suo ultimo compleanno. È morto a Roma per 8 coltellate, inferte per i 100 euro che i 2 autori di 1 furto pretendevano in cambio della restituzione di 1 borsello rubato. In gergo si chiama 'cavallo di ritorno'. Ma quei numeri non sono freddi, sono il conto di un’esistenza consacrata agli altri e al dovere, di una dedizione incondizionata e coraggiosa, di un amore pieno di speranze e di promesse”. 

Anche durante il servizio di Luigi Pelazza sulla banda dei Rolex, che potete vedere qui sotto, Mario aveva dimostrato tutto il suo coraggio e la passione per il suo lavoro. "Ho perso un amico, uno di quei tantissimi carabinieri che rischiano ogni giorno la vita per rendere un po' più sicura la nostra", ricorda la Iena. “Mario era un napoletano simpatico e bonaccione con cui ti fa piacere passare dei momenti assieme. Anche nell’occasione del nostro servizio sulla banda dei Rolex, Mario e i suoi colleghi non si sono risparmiati, si sono subito prodigati, hanno cercato queste persone, le hanno trovate e assicurate alla legge. Speriamo, caro Mario, che il tuo sacrificio non sia stato inutile. Deve cambiare qualcosa”.
 

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