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Congresso famiglie contro il diritto all'aborto: perché invece va rafforzato

A Verona il Congresso mondiale delle famiglie si schiera contro il diritto all’aborto (con tanto di orrendo gadget con un feto in vendita). Noi vi abbiamo raccontato, partendo dalla storia di due donne,  come invece la legge 194 spesso venga già disattesa e vada invece sostenuta ancora di più

Il Congresso delle famiglie a Verona doveva essere un’occasione di dialogo ma ha preso subito una direzione molto precisa. Nella prime ore della mattina è stato distribuito un macabro gadget, un feto di plastica accompagnato da fogliettino con la scritta “per salvarlo”.

Il diritto all’aborto è un tema caldo della manifestazione. Massimo Gandolfini leader Pro Life, tra i relatori dell’evento, racconta i numeri dell’aborto e dice “L’aborto è l’omicidio di un bambino in utero e la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli aiutano la maternità”.

Le Iene, con Sabrina Nobile, si erano occupate nel servizio che trovate qui sopra di quanto invece il diritto all’aborto venga già disatteso. Aveva raccolto le testimonianze di donne che devono abortire e vengono lasciate sole. Al dramma si aggiunge il rifiuto dei medici obiettori di coscienza di aiutarle.

Il marito di una di queste donne racconta che sono lasciati soli nella sala parto ed è stato lui ad aiutare sua moglie a partorire il corpo senza vita di loro figlia.

Sabrina Nobile intervista alcuni medici “obiettori di coscienza”: loro non praticano aborti e per le famiglie con questa necessità diventa molto difficile trovare delle strutture dove essere accettate.

La legge 194 dovrebbe tutelare questo diritto ma da quanto vediamo nel servizio, spesso non basta e andrebbe quindi rafforzata, proprio sul tema dei medici obiettori coscienza.

Altro che feti come gadget!

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