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Donna arbitro picchiata: l'Aia le ritira la tessera | VIDEO

Nicolò De Devitiis incontra Elena Proietti, l’arbitro donna aggredita mentre arbitrava una partita. Ricoverata in ospedale, accusa l'associazione di categoria di “sentirsi abbandonata” e le viene ritirata la tessera

Elena Proietti rende un pugno in faccia mentre arbitra nel 2014. “Ho perso i sensi e poi sono stata ricoverata in ospedale”, dice l’arbitro. Le conseguenze sono serie: cecità dell’occhio destro e sordità all’orecchio destro. Non solo: le tolgono anche la tessera dall’associazione degli arbitri. Ma perché lo hanno fatto?

Con Nicolò De Devitiis andiamo a chiedere a Elena cos’è successo veramente. L’arbitro dichiara di non essere mai stata tutelata dall’associazione: “L’unica cosa che mi hanno chiesto mentre io ero ricoverata in ospedale è stato il referto di gara per il giudice sportivo". Risultato? L’Aia, l'Associazione italiana arbitri, le toglie la tessera.

Elena attacca l’associazione scrivendo anche sui social: “Ho cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza sugli arbitri”. Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, sostiene invece: “Lei ha detto di non essere stata tutelata e questa è una bugia”. L’associazione le offre assistenza legale, le dà anche la possibilità di fare l’arbitro associativo, ma di tutto questo Elena non avrebbe parlato. Secondo il presidente quindi “l’associazione ha fatto quello che doveva fare”.

Elena Proietti non è d’accordo: è stato un “accanirsi sulla sua persona”.

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