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Nata tetraplegica, Cassazione: condannata una ginecologa e nuovo Appello per l'altra

La Cassazione si pronuncia sulle responsabilità delle due ginecologhe in servizio durante il parto di Eleonora, nata invalida al 100% per errori di medici e ospedale. Veronica Ruggeri ci ha raccontato la sua tragedia e quella dei genitori, costretti pure a sopportare un’odissea giudiziaria (le assicurazioni, per esempio, chiedono indietro parte del risarcimento perché morirà presto)

Nuovo capitolo giudiziario, in Cassazione, della tragedia di Eleonora, nata il 3 dicembre 2008 all’ospedale di Rovigo con lesioni neurologiche gravissime provocate al momento del parto e che potevano essere evitate. Di Eleonora vi abbiamo parlato a novembre con Veronica Ruggeri nel servizio che vi riproponiamo qui sopra.

La Cassazione si è pronunciata nella tarda serata di ieri, sull’aspetto penale della vicenda. La Procura generale ha chiesto l’assoluzione delle due ginecologhe intervenute nel parto di Eleonora (assolte in primo grado mentre in Appello le loro responsabilità sono state riconosciute, anche se il reato è prescritto).

La Cassazione, nella tarda serata di ieri ha confermato la responsabilità penale di Cristina Dibello e ha annullato la sentenza per Dina Paola Cisotto, che dovrà ridiscutere la propria posizione nuovamente in Appello.

L’odissea giudiziaria dunque continua. Dopo che in sede civile, in Appello, la famiglia di Eleonora Gavazzeni ha dovuto assistitere anche alla richiesta di restituzione di parte del risarcimento: “Ridateci una parte del risarcimento perché Eleonora morirà presto”.

La tesi è degli assicuratori dei Lloyd’s e dall’Am Trust Europe Limited per quanto riguarda il risarcimento dei familiari della bimba nata invalida al 100% per errori medici e di carenze della struttura alla nascita presso l’Ospedale di Rovigo.

Un neonatologo incaricato dalle assicurazioni sosterrebbe che la bambina di Bergamo ha un’aspettativa tra i 10 e i 20 anni. Quindi, secondo le compagnie, la famiglia dovrebbe vedersi restituita parte del risarcimento che il Tribunale di Rovigo ha stimato in 5 milioni di euro necessari alle sue cure.

Eleonora fino al momento della nascita era un feto sanissimo. Durante il parto però succede qualcosa. Le dottoresse di turno, secondo la sentenza di secondo grado, commettono non uno, ma una serie di errori, che hanno lasciato danni irreversibili sulla piccola Eleonora, che oggi ha dieci anni e una invalidità del 100%.

Il cesareo è stato fatto dopo quasi 4 ore di travaglio. “Le manovre di Kristeller erano paragonabili a quelle di un pugile che per 2 ore e 5 minuti era sottoposto all’attacco dell’avversario senza neanche potersi difendere”, sostiene Mario Cicchetti, il legale della famiglia di Eleonora.

“Noi questa bambina l’abbiamo voluta tantissimo”, racconta la madre a Veronica Ruggeri. “Il 2 dicembre di 10 anni fa vado in ospedale con forti dolori e mi dicono che stava andando tutto bene perché stavo avendo il travaglio”. Ma i medici sembrano ignorare, come aveva invece suggerito il ginecologo di Benedetta, in quel momento fuori turno, che con un parto naturale la donna rischia gravi danni alla vista.

“Stavo malissimo, la bambina spingeva ed era posizionata male. Ho chiesto disperatamente il cesareo e mi è stato negato dicendo che andava tutto bene”. Il cesareo viene fatto poi d’urgenza dopo quasi quattro ore di travaglio ed Eleonora nasce in condizioni gravissime.

Veronica Ruggeri era andata così a parlare con Antonio Compostella, direttore generale dell’ospedale “Ulss Rovigo” per chiedere perché intanto i soldi non sono ancora arrivati integralmente alla famiglia nonostante la sentenza in sede civile. L’avvocato dell’ospedale le aveva comunicato l’intenzione di ricorrere in Appello. Si tratta del processo civile che continua in parallelo, dopo la sentenza penale di ieri della Cassazione, quello in cui c’è l'intenzione delle assicurazioni di chiedere una riduzione del risarcimento “perché tanto Eleonora morirà presto”.

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