Fentanyl, il farmaco droga cento volte più potente dell'eroina: l'allarme lanciato da Le Iene
I suoi effetti sono 100 volte superiori a quelli dell'eroina, si chiama Fentanyl è un farmaco droga che negli Stati Uniti sta provocando molti morti e un’emergenza sociale. Ultima vittima: lo chef Andrea Zamperoni. Tre anni fa noi de Le Iene abbiamo lanciato l'allarme anche in Italia
È un oppioide sintetico, 100 volte più potente dell’eroina o della morfina. Non viene dal mondo dello spaccio, ma della farmaceutica. Si chiama Fentanyl e negli Stati Uniti è il farmaco droga che ha causato più morti per overdose, tanto che Trump l’ha definita un’emergenza nazionale. Fra le sue vittime illustri, c’è il cantante Prince mentre un tribunale dell’Oklahoma ha condannato la Johnson & Johnson, produttrice storica di oppioidi, a pagare 572 milioni di dollari per aver sottovalutato i rischi e spinto i medici alle prescrizioni.
Anche in Europa si fa uso di Fentanyl. Come in Estonia, dove Marco Maisano ci ha mostrato la facilità con cui si compra questa droga. Il servizio che vi riproponiamo qui sopra ha lanciato per primo l’allarme in Italia. Carlo Verdone affronterà l’allarme antidolorofici nel suo prossimo film “Si vive una volta sola”, in uscita a febbraio.
Grazie alla possibilità di rilascio controllato tramite cerotti transdermici, il Fentanyl è divenuto un oppiaceo molto comune nella pratica clinica. La dose letale è di 2 milligrammi, cioè un granello. Basta toccarlo o inalarlo, tanto che le forze dell’ordine effettuano i sequestri con tute ermetiche e maschere obbligatorie.
Ha già fatto vittime anche in Italia. Tra il 2016 e il 2017, le morti per overdose sono aumentate per la prima volta del 9.7% dopo 15 anni di calo. Il primo è stato un 39enne di Milano. Aveva comprato droga sul web. Sembrava una “normale” overdose, ma nel corpo non c’era traccia di eroina. Poi è stato scoperto un analogo del Fentanyl. Al momento girano 22 sostanze simili. Alcune riconducono al boschetto di Rogoredo (dove si sta vivendo una vera e propria emergenza anche in queste ore), ma i tempi e i costi delle analisi non spingono ad approfondire.
In questi giorni il Fentanyl fa parlare di sé anche perché sarebbe il responsabile della morte di Andrea Zamperoni, lo chef italiano trapiantato a New York e trovato morto in una stanza d’albergo.
Noi de Le Iene nel 2016 siamo stati in Estonia con Marco Maisano per documentare l’utilizzo quotidiano di questo medicinale da parte di giovanissimi. “È molto poca, ma funziona, io la inietto”, ci dice un ragazzo incontrato in un parco. L’effetto dura mezz’ora e c’è chi si fa la dose anche cinque o sei volte al giorno.
Ognuno cerca la droga per scappare dalle paure quotidiane. “Mio marito era alcolizzato e il mio bambino è nato prematuro di due mesi. Si è messo a dormire con lui e lo ha soffocato. È morto ad appena due mesi”, ci racconta una ragazza. Un cocktail micidiale è il Fentanyl mischiato allo Xanax (un altro medicinale che crea dipendenza di cui vi abbiamo parlato qui su Iene.it mostrandovi quanto sia facile reperirlo in Italia senza ricetta medica).
Tra i ragazzi che incontriamo c’è chi vive un dramma nel dramma. Una giovane ha fatto uso per la prima volta quando aveva 17 anni. A 25, è incinta di 8 mesi e la sua bambina è già dipendente dal Fentanyl. “Se non lo prendo, Justina rischia di morire nella pancia. Qui in Estonia non c’è eroina per questo utilizzo solo questo”, dice.
Il rischio più grande è l’overdose, l’Estonia ne ha il triste primato. Qui ogni giorno 15 persone rischiano la morte. Può salvare la pelle il Nalaoxone, un potente farmaco disponibile nelle farmacie. Mikhail ha visto amici morire davanti ai propri occhi perché non lo avevano: “All’inizio ti senti bene, poi la faccia ti diventa blu e ti manca l’aria”. Questa droga colpisce anche ragazzi e famiglie benestanti. “Mia madre un giorno stava dormendo e io le ho sfilato un anello d’oro dal dito per venderlo e comprarmi la dose”, racconta Ka, 27 anni.
Con lui c’è Viktor, un suo amico. Il Fentanyl lo fuma: “Non è il massimo, però funziona. Non mi piace bucarmi perché mi vengono tutte le ferite”. Tutti trovano nel Fentanyl, un motivo per evadere anche dalle migliori realtà: “È molto potente e ti senti come un bimbo circondato da cose leggere. Se riuscissi a smettere, otterrei tutto quello che voglio per le mie capacità”, dice Viktor. Sia lui che Ka sono fidanzati, per loro la droga viene anche prima dei rapporti sessuali. “Ti causa un’erezione molto debole. Non ci importa di fare sesso. Tra il Fentanyl e una bella donna non abbiamo dubbi. Noi siamo tossicodipendenti”.
Tante ragazze pur di aver una dose sono disposte a prostituirsi. Conosciamo Katia, ha 23 anni. Da dieci usa il Fentanyl. “Mia madre beveva e ho scoperto che solo la droga mi allontanava da tutto questo. Con lei non ho rapporti e mio padre è morto da una decina d’anni”, ci racconta. Ha anche un bambino, ha provato a disintossicarsi senza riuscirci: “Ho solo una paura, quella di morire e non vederlo più crescere”.