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Greta, 13 anni e transgender: “Nata maschio, sempre sentita donna” | VIDEO

Greta è nata con un nome da maschio, che non vuole nemmeno ripetere perché le fa troppo male. Fin da quando è nata sapeva di essere una donna. Nina Palmieri incontra questa coraggiosa adolescente con tutta la voglia di vivere i suoi 13 anni come gli altri

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“Io ho tredici anni e mi sono sentita femmina da quando sono nata”: Greta non vuole nemmeno dirci come si chiamava prima perché ricordare quel nome maschile le fa troppo male. “Tutti pensano che sia più debole perché sono transgender, ma i deboli sono i bulli. Sono loro che devono essere aiutati. Noi sappiamo cosa siamo e non abbiamo paura di dirlo”. Per trovare il coraggio di affermarsi come Greta, questa coraggiosa adolescente ha dovuto superare numerose difficoltà e pregiudizi, che sta combattendo ancora oggi.

Greta è nata assieme a suo fratello gemello Paolo e come tutti i bambini passavano il tempo a giocare. Ma un giorno Greta scopre che ci sono altri giochi rispetto alle macchine. “Ho scoperto le Winx”, dice ridendo. Cominciano le elementari e con la scuola iniziano anche i problemi con gli altri bambini: “Mi prendevano in giro, mi dicevano frocio”.

Il tempo passa e una volta Greta si trova nello spogliatoio dei maschi. “Ci siamo confrontati e mi sono accorta che avevano la stessa cosa che avevo io”, dice a Nina Palmieri. Arriva poi un momento importante per le adolescenti: “Le ragazze parlavano del ciclo e io mi chiedevo perché non stessero vedendo anche a me. E poi ho capito”.

Greta passa un periodo difficile in cui cerca di reprimere quello che sente. Finché un giorno, mentre il fratello è nudo, sbotta: “Mi fa già abbastanza schifo il mio, non voglio vedere il tuo”. Il papà interviene: “Gli ho chiesto cosa volesse dire”, racconta alla Iena. “Lei ha detto che era una femmina e che non ce la faceva più con questa storia di essere maschio”.

Greta si libera, parla anche con sua madre e tra le mura di casa trova un porto sicuro. Ma a scuola le cose si fanno più difficili. “La cosa che mi fa più soffrire è che gli altri non cercano nemmeno di interagire. Se chiedo qualcosa non si girano”. Un atteggiamento che spesso parte dai genitori: “La mamma di una mia compagna dice che se lei sta con me io la faccio diventare maschio”.

Eppure quello che Greta vorrebbe è solo un’adolescenza come tutti gli altri: “Sogno di avere un fidanzato ma non credo che succederà tanto presto. Prima devo voler bene a me stessa. Sto iniziando a capire che il mio non è un corpo sbagliato, ma un corpo che io riuscirò ad adattare a ciò che sento”. 

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