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Ospedali da sogno a Bari e Brescia: la tele cardiologia vince gli sprechi | VIDEO

Pazienti curati con il tablet e occhiali della realtà virtuale per monitorare gli ictus ma anche gli sprechi e prevenire eventuali errori. Non siamo nel futuro, ma al Policlinico di Bari e all’ospedale di Brescia dove ci porta Gaetano Pecoraro

Al Policlinico di Bari stanno sperimentando la telecardiologia. Con una rete wi-fi un medico dal suo ufficio può curare un paziente che non è lì con lui, ma in ambulanza. I centralinisti del 118 prendono la chiamata e la passano ai volontari in ambulanza. Arrivano sul posto e iniziano a curare il paziente che viene caricato in ambulanza. Con gli elettrodi caricati viene collegato un tablet. Così hanno un elettrocardiogramma del paziente. Intanto chiamano un medico per capire che cosa ha il cuore dell’uomo. In pochi secondi il tracciato arriva nella control room, la cardiologa scrive il referto che arriva sempre già in ambulanza.  

A Bari stanno sperimentando lo stesso principio per altre patologie, come gli ictus. Ma riconoscere un problema cerebrale non è come guardare un elettrocardiogramma. Per questo servono gli occhiali della realtà virtuale. Così un neurologo dalla scrivania può aiutare a riconoscere i segni in faccia del paziente, a controllare i suoi riflessi e le sue condizioni.

Questo è un antidoto alla medicina difensiva, una grande piaga della sanità come ci aveva raccontato la nostra Nadia nel 2016. Il medico per paura che un intervento vada male decide di non prendersi il rischio. L’ospedale di Brescia sembra aver trovato una soluzione alternativa. Per evitare che i medici non operino i pazienti, esiste un’applicazione: UpToDate. Una sorta di enciclopedia di medicina che un dottore può consultare quando in difficoltà trovando pareri di luminari internazionali. Tanto che gli stessi medici in tre anni grazie a questa hanno salvato ben 11mila vite.

A Brescia hanno introdotto anche la cartella elettronica, tutte le informazioni cliniche del paziente sono consultabili in pochi secondi. E la tecnologia è in grado anche di segnalare eventuali errori nella prescrizione dei medicinali. Qui tutto è computerizzato, anche il magazzino di scorte dei medicinali: li traccia mettendoli anche in ordine di scadenza per evitare gli sprechi.

La tecnologia serve anche per orientarsi in ospedale per chi non ci vede. Un sistema introdotto all’Ausl di Piacenza con appena 40mila euro di investimento. 

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