Filmini hard a casa di Giulia Sarti? Parla l'ex Bogdan | VIDEO
Filippo Roma ha sentito l’ex collaboratore e fidanzato della parlamentare M5S Giulia Sarti, al centro dello scandalo Rimborsopoli. Che, sulla vicenda dei “videocontrolli” pagati con parte dei soldi non restituiti, si contraddice più volte
“Mi è stato richiesto di installare un sistema di videosorveglianza a casa sua e abbiamo speso insomma 4mila euro e installai quel sistema”. Parla a Le Iene Andrea Bogdan Tibusche, l’ex fidanzato e collaboratore della parlamentare Cinque Stelle, Giulia Sarti, nell’occhio del ciclone per la vicenda “Rimborsopoli”.
Parliamo dello scandalo dei mancati rimborsi effettuati da 14 parlamentari grillini al fondo per il Microcredito, come previsto dal Movimento, utilizzando un trucco tanto semplice quanto geniale: ordinare i bonifici, pubblicare le ricevute sull’apposito sito e poi revocarli.
Con questo sistema Giulia Sarti avrebbe evitato di restituire 23.500 euro, 4mila dei quali sarebbero andati a coprire le spese degli ormai famigerati “video controlli di Dedo e Luca”. Una denominazione, come risulta da una chat di Telegram tra Bogdan e la Sarti, acquisita agli atti, che trova riscontri in dei messaggi privati di Bogdan scovati in esclusiva dalle Iene, che alluderebbero a un sistema di videosorveglianza nella casa di Giulia Sarti, per la realizzazione di filmini intimi e in generale per registrare tutti gli incontri che avvenivano in quella casa, di quasiasi natura fossero, 24 ore su 24.
E un’altra chat, a conferma di questa spesa, è emersa in occasione dell’archiviazione della denuncia per appropriazione indebita che la stessa Giulia Sarti ha fatto nei confronti di Bogdan. In quel messaggio, scritto proprio il giorno in cui il Movimento Cinque Stelle aveva scoperto grazie alla nostra inchiesta le irregolarità dei suoi bonifici, Bogdan chiede a Giulia Sarti se tra i 20mila euro che lui avrebbe rubato lei abbia conteggiato anche i 4mila euro spesi, appunto, “per i video controlli di dedo e luca”.
Le Iene hanno allora deciso di approfondire questa storia dei filmini hard andando a sentire lo stesso ex fidanzato e collaboratore della grillina. Ma le sue risposte non fanno che infittire il mistero. Bogdan resta sulla difensiva, ma noi abbiamo scovato alcuni messaggi che ha scambiato con un amico, e questo lo spiazza.
L’uomo infatti ai nostri microfoni parla di “una videosorveglianza in ambito, insomma, privato, per filmare l’interno dell’abitazione”.
“Le ho detto guarda che costa, non sono giocattolini”, prosegue Bogdan al microfono di Filippo Roma. “Mi ha detto non ci sono problemi, nel senso prendili”.
Bogdan spiega ancora che “si trattava telecamere collegate in tutte le camere, anche in quelle da letto. Telecamere che secondo Bogdan erano in vista, una delle quali era montata come un obiettivo sopra un televisore che era visibile, uno lo guardava e la vedeva". Però poi ammette che erano "telecamere molto piccole, con un obiettivo delle dimensioni di una moneta da due euro”. Tanto che a domanda precisa risponde che non sa se chi frequentava quella casa sapeva di essere video registrato.
Sull’uso di quelle telecamere Bogdan precisa: “Io ti sto spiegando che io ho montato un sistema di videosorveglianza che registrava. Cosa, quando, quanto e chi, è la proprietaria che vi può rispondere, non io”.
Peccato però che in un’altra chat di cui siamo entrati in possesso, lo stesso Bogdan a un amico dice che la Sarti voleva fare sesso con uno, ma “aveva paura che questo potesse fare foto” e così, sempre Bogdan in quella chat, dice che lei “registrava tutto… e ci sono i filmati”.
“Tu sei certo che Giulia Sarti fosse consapevole che ci fosse questo sistema di videosorveglianza?”, chiede all’uomo Filippo Roma. “Assolutamente al 100% - risponde Bogdan -, tanto che ha copia di quello che veniva registrato, nel senso che aveva accesso al sistema di videosorveglianza”.
E poi aggiunge: “Lei aveva l’accesso a quello che registrava, io non ho accesso ai file e non mi interessa quello che c’è sopra”.
Filippo Roma però contesta a Bogdan che, da quello che scriveva nella chat con l’amico, sembra che i filmati ci fossero davvero: “Li ho io, li ha lei…”, scriveva. E lo stesso Bogdan a Filippo Roma fa un’altra rivelazione: “…io ho fatto delle copie di backup e io ce l’ho su un hard disk, ok?”
Sempre nella chat di Bogdan con l’amico, il misterioso interlocutore gli chiede se sono i filmati “ di lei con lui” e lui risponde di sì.
“Chi è sto lui?”, incalza Filippo Roma. È Luca? È Dedo? Ma Bogdan: “Ma non lo so!!”
Sull’identità dei due uomini dei “video-controlli” Bogdan sembra cadere nell’ennesima contraddizione. “Che tu sappia Luca e Dedo sono uomini sposati?”, chiede la Iena. “E che ne so io, non lo so”, ribatte Bogdan.
“Come fai a sapere i nomi se poi non sai chi sono”, gli chiede Filippo Roma. “No, ti ripeto: io Luca come persona l’ho conosciuta, non so i dettagli di questa persona, e i nomi lo so perché mi diceva guarda ho un incontro con questa persona domani mattina”, conclude Bogdan.
Secondo Bogdan insomma chiunque sia passato da quella casa negli scorsi anni per motivi privati, per motivi di lavoro o per motivi politici, sarebbe stato video registrato. Ed erano tutti ignari. Sempre lui sostiene che sia lui che la deputata sarebbero ancora in possesso di una copia di quei filmati. Un mistero insomma.
E dopo l'intervista a Bogdan, che racconta che avrebbe collaborato con mezzo M5S e che oltre al blog della Sarti avrebbe curato anche quello di Di Battista, riceviamo una segnalazione su chi fosse uno dei due presunti soggetti dei videocontrolli citati nel messaggio di Bogdan alla Sarti. E allora la facciamo una chiamata a uno dei due di cui parlano Bogdan e la Sarti come video controllati, per sapere se ne era al corrente. Ma lui senza nega di essere la persona che stiamo cercnado: “evidentemente c’è un errore, non so come dirtelo però se tu insisti insomma, eh… dispiace dirti che non sono la persona che cerchi”.
Peccato che a darci il suo numero sia stata una persona che conosce bene e che conferma la sua frequentazione con Giulia Sarti.
Pochi giorni fa vi avevamo raccontato come fossero state archiviate proprio le accuse a carico di Andrea Bogdan Tibusche.
Secondo i giudici “la Sarti ha sempre avuto la possibilità di controllare i movimenti del conto corrente” ed è emerso come “alcuni bonifici furono effettuati da lei stessa”. Bogdan, dal canto suo, proseguono i giudici, “non avrebbe mai superato i limiti previsti dagli accordi intercorsi tra le parti”.
E se la Sarti ha dichiarato che Bogdan avrebbe sottratto dei fondi in modo non autorizzato per pagare l’affitto dell’appartamento dei due, i giudici fanno notare come lei stessa ha ammesso di aver effettuato controlli sui bonifici, senza rilevare irregolarità. Il che equivale a dire che approvò anche il pagamento dell’affitto per l’appartamento. Ma Bogdan rilancia e spiega che consegnerà al suo legale l’elenco delle spese effettuate da quel conto, aggiungendo che dei 17.800 euro che lui (stando alle accuse) avrebbe sottratto, ben 5.000 sarebbero stati usati per pagare il Tfr della collaboratrice di Giulia Sarti.
La reazione di Bogdan all’archiviazione non si è fatta attendere, e l’uomo sta valutando adesso se sporgere a sua volta una denuncia per calunnia nei confronti dell’ex fidanzata. E a proposito delle accuse che gli sono state mosse, non ha dubbi: “tutti sapevano che la sua era una denuncia falsa”.
L’inchiesta Rimborsopoli è nata un anno fa proprio da una nostra inchiesta. Ne era nato un caso politico, che ha raggiunto di nuovo l’apice proprio in queste settimane quando a finire sotto i riflettori dello scandalo è stata proprio Giulia Sarti, oggi presidente dimissionaria della Commissione giustizia della Camera, che non avrebbe restituito almeno 23mila euro. Le Iene erano tornate dai Cinque Stelle a seguito della rivelazione di alcuni messaggi tra la Sarti e il suo ex collaboratore Bogdan, messaggi nei quali lei spiegava perché aveva dovuto denunciarlo: "Tesò, mi hanno chiesto di denunciarti per salvarmi la faccia".
E a chiedere a Giulia Sarti di denunciare per appropriazione indebita Bogdan sarebbero stati, sempre stando a quei messaggi, il potentissimo Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi, responsabili della comunicazione del Movimento.
Filippo Roma decide allora di incontrare Rocco Casalino fuori dal Parlamento, proprio per chiedergli se a consigliare a Giulia Sarti di fare la furbetta fosse stato lui. Casalino chiama proprio Giulia Sarti, e quando Filippo Roma insiste per incontrarla lei scoppia a piangere... Meno di un’ora dopo, in aula, Giulia Sarti annuncia le sue dimissioni dalla Commissione Giustizia.
Le Iene non si sono arrese e hanno sentito proprio Bogdan, che non aveva mai parlato prima con nessuno. Lui sostiene di essere solo un mero esecutore delle volontà della sua ex fidanzata: “Io non gestivo un cavolo, io le davo una mano a fare i conti quando mi veniva chiesto”. “Quindi tu per esempio non facevi bonifici a sua insaputa?”, gli chiede Filippo Roma. Lui replica secco: “No, cioè i bonifici se praticamente dovevo anche, che ne so, pagargli la tipa di casa, lei mi scriveva un’email: guarda c’è da pagare questo paga questo, guarda questa bolletta, paga quest’altro”.
“La Sarti sostiene che non sapeva nulla di queste operazioni”, spiega Filippo Roma, “mentre se non ho capito male tu sostieni che invece lei sapeva eccome, o no”. “Eeeh hehehe, sarà bello sto processo”, replica l’ex collaboratore, “io non vedo l’ora di arrivare al processo”.
In realtà un’idea su dove siano finiti quei soldi che la Sarti avrebbe dovuto restituire, Bogdan ce l’ha e l’avrebbe spiegata agli stessi inquirenti: “Ha anche prestato del denaro, 7.000 euro, a suo padre per l’acquisto di un’autovettura e la ristrutturazione della casa avvenuta nel 2017 e quindi questi soldi sono venuti a mancare dal suo conto e che ci hanno messo in difficoltà per la rendicontazione e sarà un caso ma proprio ‘per l’anno 2017 non risultavano essere state versate le somme relative ai mesi di maggio luglio agosto ed ottobre’”.
Sicuramente ci saranno nuovi interessanti sviluppi della vicenda. Non resta dunque che aspettare la nuova puntata di questa infinita telenovela, e scoprire se alla fine sarà lei a dimettersi dal M5S o verrà cacciata dal Movimento, come ormai da più parti si chiede. Sperando che non segua la sorte di Cecconi, Martelli e Buccarella, gli altri “furbetti” che non hanno restituito i soldi ai Cinque Stelle. Ve li ricordate? Di Maio a Barbara d'Urso aveva detto: “Gli chiederò di firmare la rinuncia alla loro elezione, altrimenti li denuncerò per danno di immagine”. E invece sono ancora in Parlamento. La stessa felice sorte che toccherà forse a Giulia Sarti?