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Sindaco mette telecamere nell'asilo: “Fuorilegge, ma difendono i nostri figli”

Dopo alcuni casi di maltrattamento di bambini negli asili italiani, parte la mobilitazione. Il sindaco di Sant’Angelo Lomellina in provincia di Pavia installa le telecamere negli asili del comune

Matteo Grossi, il sindaco di Sant’Angelo in provincia di Pavia è il primo a installare le telecamere negli asili. Un’iniziativa molto importante: “Nel mio Comune non c'è stato nessun episodio di maltrattamenti su minori. Abbiamo voluto dare un segnale, stanchi delle immagini televisive di violenza e della lentezza della politica nazionale”, dice il sindaco.

Di questa realtà crudele e ingiusta vi abbiamo parlato nei vari servizi de le Iene. I casi sono inquietanti. Uno di questi è successo a Varedo dove una maestra di 45 anni picchiava selvaggiamente i bambini. Lividi, graffi e quegli occhi tristi sui volti dei bimbi sono stati i primi indizi su quei bambini tutti di età compresa tra i 4 e i 6 anni. Il motivo era insensato e scioccante: la maestra li voleva immobili e zitti, preferibilmente a braccia conserte.

L’altro caso che ha sconvolto tutti è accaduto in un asilo vicino a Roma dove Giulio, un bambino, ci ha detto: “La maestra Giovanna mi menava”. Sessantenne con più di trent'anni di carriera alle spalle, la maestra è finita agli arresti domiciliari, grazie anche alle immagini riprese dalle telecamere nascoste.

Una legge che regolamenti la presenza di telecamere negli asili ancora non esiste: c’è una proposta depositata in parlamento da maggio, ma oggi non è ancora stata approvata in via definitiva.

Nonostante questo, il sindaco ha deciso di “violare la legge” installando le telecamere nell’asilo pubblico: “Agire fuori legge può essere bruttissimo, ma in casi come questi ne vale la pena. Penso di essere dalla parte della ragione poiché provo solo a difendere i nostri figli”. Anche le maestre sono state: “le prime a ritenere giusta l'iniziativa anche a loro tutela, poiché in alcuni casi le maestre sono state additate responsabili innocentemente”, dice Matteo Grossi.

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