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Yemen, le armi italiane nella guerra e le responsabilità del governo | VIDEO

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Il primo ministro Conte ha detto che è contrario alla vendita delle armi ai paesi coinvolti nella guerra in Yemen. Ma non abbiamo ancora formalizzato la decisione. Perché? 

A Le Iene vi parliamo della guerra in Yemen, in corso ormai da quattro anni. E lo faremo perché l'Italia deve assumersi la sua parte di responsabilità: a differenza di altri Paesi, infatti, non abbiamo ancora vietato la vendita e il transito di armi destinati al conflitto. 

Nello Yemen da 4 anni si combatte una guerra violentissima. Da una parte ci sono delle fazioni yemenite e dall’altra una coalizione guidata dall'Arabia Saudita. E a causa del conflitto oggi lo Yemen è un paese in ginocchio. I morti sarebbero almeno 13.000 e i feriti 21.000. Ma non solo. Secondo le Nazioni Unite, in Yemen è in corso la peggiore crisi umanitaria al mondo, e oltre 8 milioni di persone rischiano di morire di fame. E vengono persino bombardati gli ospedali. Solo Medici senza Frontiere ha avuto ben cinque strutture bombardate, una violazione pesantissima della legge internazionale.

In passato abbiamo fatto diversi servizi per dimostrare come bombe e cacciabombardieri italiani finissero nella guerra in Yemen, in violazione della nostra stessa legge, la 185 del 1990, che vieta la vendita e il transito di armi a paesi in guerra. Il primo ministro Conte ha detto che il governo è contrario alla vendita di armi e che si tratta solo di formalizzare questa decisione. Ma nulla ancora è stato fatto. Giulia Innocenzi è andata a chiedere il perché al ministro degli Esteri Moavero e alla ministra della Difesa Trenta. 

Guardate qui sotto tutti i servizi e gli articoli che abbiamo dedicato alla guerra in Yemen.

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