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Cannabis light, in arrivo nuovo emendamento per la legalizzazione | VIDEO

La proposta sarà presentata dal Movimento 5 Stelle dopo il fallimento del tentativo di dicembre. L’obiettivo è legalizzazione dei prodotti con un contenuto di thc inferiore allo 0,5%. Di recente la Cassazione ha stabilito che coltivare poche piante di canapa per uso personale non è reato

Ancora un tentativo per la legalizzazione della cannabis light: dopo il fallimento della proposta di dicembre, fatto naufragare dall’intervento della presidente del Senato Elisabetta Casellati, adesso sembra essere in arrivo un nuovo emendamento per dare il via libera ai prodotti sotto una determinata soglia di cannabis light.

Secondo quanto riferito da Il Messaggero, il Movimento 5 Stelle sarebbe pronto a presentare un nuovo emendamento, probabilmente inserito nel decreto Milleproroghe, per legalizzare la vendita di prodotti con un contenuto di thc (il principio attivo della cannabis) inferiore allo 0,5%. La decisione del M5s sarebbe maturata a seguito della sentenza della Cassazione dello scorso dicembre, in cui i giudici del Palazzaccio ha deciso che l’autocoltivazione di una piccola quantità di cannabis per uso strettamente personale non è da considerarsi reato.

Sempre a dicembre, durante la discussione della manovra, si era già provato a inserire un emendamento per la legalizzazione della cannabis light: il testo, che tra le altre cose prevedeva che la canapa industriale con un contenuto di thc non superiore allo 0,5% non venisse più considerata come una sostanza stupefacente, è stato però giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati perché estraneo alla materia della legge di bilancio in discussione in Aula. Il testo è stato così stralciato dal maxiemendamento presentato dal governo.

La decisione di Elisabetta Casellati aveva causato una dura reazione da parte della maggioranza. Alberto Airola del M5s aveva accusato la presidente di aver preso una “decisione politica”. Esultanza invece per Matteo Salvini: “Ringrazio la presidente a nome di tutte le comunità di recupero d'Italia. Evitata la vergogna dello Stato spacciatore”. La partita, adesso, si riapre.

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