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Codacons querela Fedez dopo la polemica sulle donazioni per gli ospedali | VIDEO

L’associazione dei consumatori Codacons guidata da Carlo Rienzi ha presentato una querela nei confronti del rapper Fedez, dopo lo scontro sulle commissioni applicate alle raccolte fondi per gli ospedali italiani. “Dovrà rispondere di diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati”. Lui: “Di omicidio, no?”. Poi replica punto per punto

L’aveva promesso in un’intervista a Iene.it: “Quereliamo Fedez e i follower che ci minacciano” e l’ha fatto. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, ha fatto depositare alla procura di Roma una denuncia contro Fedez per “diffamazione, calunnia, associazione a delinquere, violenza, minacce plurime e induzione a commettere reati”.

Fedez prima ironizza: "Perché non propongono il 41bis? E perché non mi accusano anche di omicidio?". Poi replica punto per punto: "Sono basito. Non è una guerra fra me e Codacons: sta cercando di bloccare tutte le raccolte fondi su Gofundme, forse non sanno che è la piattaforma più usata al mondo per le raccolte". "Sta cercando di minacciarmi e intimidirmi in tutti i modi”, dichiara rivolto a Rienzi. “Quello che state facendo non solo è pericoloso ma non serve a nulla se non ai vostri interessi". E difende la realizzazione, grazie ai fondi raccolti, della terapia intensiva al San Raffaele di Milano che funziona "a pieno regime e salva vite”.

A essere denunciati per “diffamazione, violenza e minacce” sono anche numerosi follower di Fedez che secondo il Codacons “aizzati dal rapper, hanno pubblicato sul web minacce di morte e post violentissimi” contro l’associazione.

La vicenda, di cui ci siamo occupati sin dagli esordi e che potete rivedere nel servizio qui sopra, “riguarda le presunte commissioni ingannevoli applicate dalla piattaforma Gofundme per operazioni di solidarietà a favore della sanità italiana”, sostiene il Codacons in un comunicato, “iniziative che avevano portato a un provvedimento d’urgenza dell’Antitrust, che dichiarò illecito il meccanismo di applicazione delle commissioni a carico dei donatori”.

Carlo Rienzi aveva puntato il dito contro Gofundme, la piattaforma che ha raccolto, a partire dall’idea dei Ferragnez, la coppia Fedez e Chiara Ferragni, ben 4 milioni di euro da destinare all’ospedale San Raffaele di Milano. Secondo Rienzi la piattaforma online avrebbe applicato alle donazioni l’opzione della commissione del 10%, ritenuta “ingannevole”. E dopo la denuncia di Codacons e l'interventi dell'Antitrust, qualcosa era cambiato: “Ci siamo adeguati alla situazione italiana”, ha spiegato Elisa Finocchiaro, che ha confermato che la commissione di default era stata portata dal 10% allo 0%.

Immediata, dopo le accuse di Rienzi, era arrivata la risposta di Fedez: “Questa è l’associazione che dovrebbe garantire tutela e trasparenza al consumatore e che invece viene a fare le pulci a me e a mia moglie”. In una lunga diretta dal suo profilo Instagram, il rapper si era scagliato contro l’associazione: “Vogliono bloccare tutte le raccolte fondi fatte da privati, tutti i milioni di euro per gli ospedali pubblici. Sono allibito!”.

Iene.it aveva sentito anche Elisa Finocchiaro, manager del Sud Europa di Gofundme: “Gofundme si finanzia attraverso le mance che lasciano gli utenti nel momento in cui donano. Una scelta completamente facoltativa. I 4 milioni raccolti con questa campagna sono un record non solo italiano, ma anche europeo. Ed è stato bello vedere che sono già stati aperti 60 posti di terapia intensiva”. Fedez, per garantire la correttezza dell’operato, aveva aggiunto: “Prima dell’Antitrust abbiamo chiesto a Gofundme di girare una parte di profitto agli ospedali colpiti dall’emergenza. Abbiamo destinato 250mila euro a Bergamo, Cremona e al Policlinico di Milano”. 

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