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Coronavirus, Guido beffato e senza lavoro dopo aver vinto un concorso per Trenitalia

Iene.it racconta la disavventura lavorativa di Guido (il nome è di fantasia), un giovane veneto che dopo aver vinto un concorso di Trenitalia si è licenziato dal vecchio impiego. Arriva il Covid e le assunzioni slittano senza una data precisa: “Sono dovuto tornare a casa dai miei, non ho soldi e non posso neanche ricevere sussidi perché mi sono licenziato volontariamente dal vecchio lavoro”

Senza più il vecchio lavoro, lasciato dopo aver vinto un concorso, e senza neanche il nuovo. È un’atroce beffa quella subita da Guido (il nome è di fantasia), un giovane veneto che a Iene.it racconta la sua disavventura: “Lavoravo presso una ditta, dove ero arrivato subito dopo la scuola, con un contratto di apprendistato a termine di tre anni. Un giorno leggo di una selezione di Trenitalia, che cercava 60 operai specializzati nella manutenzione del materiale rotabile, per altri tre anni di apprendistato con ottime possibilità di ingresso in azienda. Mi sono detto che era il lavoro per me, in un’azienda tra l’altro molto solida a livello nazionale. Il 13 gennaio vengo convocato per la selezione scritta, siamo quasi in 400 in tutte le sedi d’esame e la supero. Poi passo anche la prova orale, fatta il giorno dopo e mi ricontattano per fare la visita medica, qualche giorno dopo. Tutto a spese mie”.

Si dice che è fatta, che può finalmente smettere di guardarsi in giro in cerca di altro: “Mi richiamano per confermarmi che sono idoneo alla visita medica e il 2 marzo mi arriva la tanto attesa convocazione. Sono assunto, a partire dal 16”. Guido lascia il vecchio lavoro ma due giorni prima di quella data, arriva la doccia fredda: “Ricevo una mail in cui mi viene detto che, a causa dell’emergenza coronavirus, l’assunzione sarebbe stata posticipata. Non mi allarmo, vedo quello che succede nel mondo e lo capisco ma adesso, dopo due mesi di silenzio assoluto da parte di Trenitalia, mi sono stancato”.

Il ragazzo abita da solo, insieme alla fidanzata, non ha figli né un mutuo ma comunque l’indipendenza ha un costo: è costretto a trasferirsi con la fidanzata a casa dei suoi genitori non avendo più da quasi due mesi alcuna entrata: “Non posso neanche usufruire di alcun bonus del governo, di alcun sussidio, perché mi sono licenziato volontariamente dal vecchio impiego. Sono in un limbo davvero assurdo. Continuo a chiamare Trenitalia ma nulla, ultimamente ho sentito che forse se ne riparlerà a ottobre o a novembre e comunque non più con una ventina di assunzioni ma con sei o sette. Aiutatemi, sono in grave difficoltà”.

 

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