Coronavirus, non solo Italia: anche in Francia e Spagna le zone più colpite sono quelle più inquinate
Vi abbiamo già parlato di questo tema in precedenza concentrandoci sull’Italia: Milano e la pianura padana sono le zone più inquinate e più colpite dal coronavirus nel nostro Paese. Allargando lo sguardo a Francia e Spagna, scopriamo che anche lì le cose stanno andando in modo molto simile
Inquinamento e coronavirus, c’è un legame? Non lo sappiamo ancora con certezza. Vi abbiamo raccontato però di uno studio molto importante che si sta conducendo in Italia: “L’inquinamento nell’aria potrebbe velocizzare la diffusione del coronavirus“, ci ha detto il professor Alessandro Miani. E guardando ai dati qualche evidenza di questo legame sembra esserci: la pianura padana è infatti la zona d’Europa con la più alta concentrazione di polveri sottili nell’aria e anche quella più duramente colpita dal coronavirus finora.
Il problema però sembra non essere limitato solamente al nostro Paese. Come sappiamo anche la Spagna è duramente colpita dal coronavirus e in pochi giorni potrebbe arrivare a superare l’Italia per numero dei contagiati e purtroppo anche per numero di morti. E guardando ai dati aggiornati al 31 marzo, anche qui si nota una maggiore incidenza del coronavirus là dove l’inquinamento è più alto.
In Spagna sono stati registrati al 31 marzo 95.923 contagi da coronavirus. Di questi, 27.509 sono avvenuti nella regione di Madrid, che registra 3.603 delle 8.464 vittime in tutto il Paese. Discorso analogo si può fare sulla Catalogna, la comunità autonoma di Barcellona: lì i casi sono finora 18.773 con 1.672 morti. Quasi la metà dei malati di coronavirus e ben oltre la metà delle vittime si sono quindi registrate in queste due aree.
Ovviamente bisogna segnalare che si tratta non solo delle due regioni più abitate del Paese ma anche di quelle più densamente popolate, cosa che contribuisce alla maggiore diffusione del coronavirus. Eppure guardando le mappe dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, sull’inquinamento da biossido di azoto in Spagna si vede chiaramente come Madrid e Barcellona siano le zone con le più alte concentrazioni di inquinanti nell’aria.
E questo stesso dato si riscontra anche a Parigi. Anche qui, ovviamente, bisogna sottolineare come la capitale sia la città più abitata e densamente popolata della Francia, ma è pure quella più inquinata. E i dati del coronavirus sembrano muoversi di conseguenza. In Francia sono al 31 marzo 52.837 i casi confermati di infezione da COVID-19, di cui 22.757 hanno necessitato di ricovero in ospedale. Di questi, 8.615 si sono registrati nell’Ile-de-France, la regione di Parigi: oltre un terzo dei casi. I morti sono 1.176 su un totale di 3.523 in tutto il Paese, anche qui circa un terzo.
E le mappe dell’Esa mostrano quello che abbiamo già visto sia in Italia che in Spagna: la zona più colpita è anche quella più inquinata.
E proprio dalla Francia le organizzazioni che raccolgono gli istituti di sorveglianza della qualità dell'aria hanno detto che "un'esposizione cronica all'inquinamento è un fattore aggravante dell'impatto sanitario sul contagio da COVID-19"
E’ ancora troppo presto per poter dire con certezza se ci sia un legame tra inquinamento e diffusione del coronavirus: per questo sarà necessario attendere i risultati degli studi in corso. Ma se le evidenze saranno confermate sarà necessario chiederci ancora di più come sviluppare le nostre società evitando quelle altissime concentrazioni di inquinanti nell’aria. Come abbiamo fatto con Guido Viale, sociologo e saggista, in questa intervista.